MILANO – “L’Aic non ha parlato dei fatti di Milano? Non è vero. Abbiamo condannato i fatti all’interno dello stadio. La gara andava fermata? Io non ero allo stadio. Se la panchina del Napoli ha sollecitato più di una volta ad intervenire, la partita si ferma come accaduto in passato. Bisogna capire come individuare i diretti responsabili, senza penalizzare la maggioranza dei tifosi. Ci deve essere un confronto per capire la modalità migliori con cui intervenire”. Così Damiano Tommasi, presidente dell’Associalciatori, interviene sui fatti di Inter-Napoli. “Koulibaly? Ci siamo uniti ai comunicati. Non siamo riusciti a sentire il calciatore, ma condividiamo le parole di Ancelotti. Siamo da sempre vicini al tema. I proclami e gli annunci vanno bene, ma serve qualcosa di più incisivo. Dovremo capire in che termini intervenire su questi temi”, ha spiegato ai microfoni di Radio Crc.
Per Tommasi
“Serve una prova di coraggio e di forza. A me preoccupa che ci siano tifoserie italiane ed europee che si radunano e che vivono il calcio in un certo modo”. Sull’ipotesi di fermare il campionato “dipende a cosa si vuole arrivare. Chi lo risolve questo problema? Nel momento in cui si può espellere dallo stadio un tifoso che è stato individuato, credo che questo sia uno strumento da utilizzare. Per farlo c’è bisogno anche della collaborazione delle forze dell’ordine”. Sul volantino dei tifosi del Verona contro Koulibaly: “Ho avuto la fortuna di non vederlo. È la deriva che non dobbiamo abituarci ad accettare”. “Accanimento su Napoli sta diventando una moda? A me preoccupa che ci siano tifosi del Nizza o di altre squadre che vengano a fare questo contro una squadra italiana. Mi preoccupa che la persona morta sia un tifoso del Varese, mi preoccupa che ci sia questa organizzazione che va oltre il campo”.
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