Milano, 28 ott. (LaPresse) – “Noi penalizzati? L’abbiamo detto, l’abbiamo detto a gran voce. Le penalizzazioni sono evidenti e ormai sono troppe. Probabilmente, su dieci partite, almeno in cinque siamo stati penalizzati, perdendo punti”. Lo ha detto il presidente del Torino, Urbano Cairo, commentando gli episodi da moviola dell’1-1 di ieri contro la Fiorentina in casa. “Credo che adesso sia importante – ha aggiunto ai microfoni di ‘Italia nel pallone’ su Rai Radio 2 – un attimo riflettere e abbassare i toni. Più che altro perché poi sennò succede come ieri che Mazzarri, giustamente, chiedeva un’ammonizione per reciprocità e, invece, non è stata data. A quel punto, c’è una sorta quasi di esasperazione, perché le troppe ingiustizie ti portano, a volte, magari ad essere esasperato”. Purtroppo, Mazzarri è dovuto rientrare anzitempo in spogliatoio e questo evidentemente poi penalizza la squadra”. “Quindi, ci siamo fatti sentire e valere. Ora spero e credo che questa equanimità arriverà. Abbiamo in Italia degli arbitri molto bravi: credo sia giusto avere rispetto e spero che le cose vadano meglio. Non chiedo nessun tipo di vantaggio, per carità. Chiedo solo equità”, ha concluso Cairo.
Anche Mazzarri continua la polemica:
“C’è una disparità di trattamento e non mi va più bene, io protesto e vengo mandato via. Gli altri no. Vorrei essere trattato come gli altri”. Lo ha detto il tecnico del Torino Walter Mazzarri ai microfoni di Sky Sport a proposito dell’espulsione rimediata in occasione del primo tempo con la Fiorentina. “Abbiamo giocato contro una squadra che ha messo in difficoltà tutti, abbiamo fatto una signora partita – ha aggiunto – L’episodio della mia espulsione? Su Rincon c’è stata una situazione simile, non c’è stato lo stesso metro di giudizio”. Mazzarri ha poi reclamato un rigore su Belotti. “Ha preso una botta in area, l’avversario era in ritardo e lo ha colpito – ha sottolineato – Certi episodi andrebbero rivisti al Var, come fatto con altri. Noi ci prendiamo le nostre responsabilità, devono farlo anche gli arbitri”.
