Calcio Toro, Juric: “Bene l’Atalanta alla prima, vedremo a che punto siamo”

"Sono curioso di vedere i miei ragazzi contro una delle squadre più forti del campionato. Abbiamo voglia di aggredire, di dominare, di giocare un calcio dinamico ed europeo, sarà una sfida vedere a che punto siamo".

Foto LaPresse - Fabio Ferrari

TORINO – “Sono curioso di vedere i miei ragazzi contro una delle squadre più forti del campionato. Abbiamo voglia di aggredire, di dominare, di giocare un calcio dinamico ed europeo, sarà una sfida vedere a che punto siamo”. Sono le parole del tecnico del Torino Ivan Juric alla vigilia del debutto in campionato che, domani sera, vedrà i granata affrontare l’Atalanta allo stadio Grande Torino. Un inizio stagione che comincia in salita affrontando una big e con alle spalle prestazioni poco confortanti, dalle amichevoli perse a Rennes e contro l’Az Alkmaar in Olanda, fino ad arrivare alla Coppa Italia di domenica ,vinta solo ai rigori contro la Cremonese che milita in serie B. Il tecnico granata però non si dimostra preoccupato e afferma di non preferire un avversario di caratura inferiore per il primo incontro della stagione: “Va bene affrontare subito l’Atalanta; per ora sono sereno e tranquillo, ma vedremo domani”. “Il segreto del successo di Gasperini? Sicuramente il lavoro, quando vuole una cosa sa quello che serve. Fa tutto per ottenerlo perché sa che è la cosa giusta anche quando qualcun altro possa avere opinioni diverse. Su queste basi ha costruito questa Atalanta”. Domani si sfideranno a distanza visto che il tecnico croato sarà in tribuna: il nuovo allenatore del Torino deve infatti scontare la squalifica rimediata nello scorso campionato quando allenava l’Hellas Verona; al suo posto ci sarà il vice Matteo Paro. “L’Atalanta? E’ una squadra ormai diventata grande, che sa quello che vuole – risponde Juric – in società sanno riconoscere i giocatori bravi. Gasperini e i suoi ragazzi ormai formano un gruppo consolidato”. Situazione differente invece per il club granata che quest’anno ha nuovamente cambiato tecnico e che, oltre a Marko Pjaca – al netto dei giovani Warming e Stojkovic e del secondo portiere Berisha – è ancora in attesa di rinforzi. “In questo momento siamo un cantiere aperto, non sappiamo quali siano i nostri punti deboli e nemmeno i punti forti. Vedo tanta voglia di cambiare la storia degli ultimi anni – sottolinea il tecnico – di fare un calcio diverso e più propositivo; ma ci vuole tempo per avere certezze”.

LaPresse

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