Torino, 3 mar. (LaPresse) – “Qualsiasi sarà il risultato di domani, la partita sarà molto complicata. Dovremo imparare dal Verona, capire che non si guarda il nome della squadra che si affronta”. Così Walter Mazzarri, allenatore del Torino, presenta la sfida casalinga contro il Crotone. “Una delle difficoltà di domani, riguarda proprio il fatto che il Crotone mette in difficolta tutti gli avversari. Con l’arrivo di Zenga hanno ottenuto risultati positivi, come il pareggio a San Siro contro l’Inter. Dovremo fare le cose semplici e non sottovalutare l’avversario”, ha spiegato il tecnico in conferenza stampa. Mazzarri ha respinto l’aria di negatività che si respira in casa granata dopo i ko con Juventus e Verona. “Sono due mesi che alleno il Torino, ho detto dal primo giorno di voler lavorare con positività. Io devo costruire, ho preso una squadra in corsa e più sento positività e più lavoro meglio. Se non mi verrete incontro, io proseguirò per la mia strada perché so cosa può dare questo gruppo. Se capita un incidente di percorso, per quanto possa far star male l’ambiente, bisogna ripartire. Domani mi aspetto una squadra più simile a me, nell’atteggiamento e nell’essere più costanti nel rendimento”.
Sulla contestazione annunciata dai tifosi per domani: “Voglio che siamo tutti un corpo unico. Dopo il Verona ci siamo anche autocontestati, ma io rispetto tutti e capisco la contestazione di domani. Mi piacerebbe respirare il tifo e far valere il fattore campo. L’unica cosa che mi spiace è che questo malumore non è maturato negli ultimi 2 mesi, ma aleggiava già prima. Non dobbiamo restare ancorati a questi problemi, però”. “Se dai giocatori ho avuto le risposte che attendevo? La prossima partita di domani la vogliamo giocare come piace a me, le risposte però le vedremo solo domani. Dovremo esprimere in campo quello che ci siamo detti è quello che abbiamo provato approfonditamente per tutta la settimana”. Quindi il tecnico ha puntualizzato che “Verona e Juventus due sconfitte diverse. Nel derby siamo entrati in gara come dovevamo fare e in molti ce l’hanno riconosciuto. Contro il Verona abbiamo fallito clamorosamente il primo tempo. Esorto tutti a stare attenti a quello che diciamo e analizzare la prestazione anche oltre il risultato. Nel passato c’è stato un contraccolpo dopo i derby. Mettiamo che nel primo tempo di Verona ci sia effettivamente stato. Però nel secondo tempo una scossa l’ho vista, nonostante il gol subito che alla fine ci ha penalizzati per il risultato. Se guardo la prestazione la vedo così, se guardi al risultato il 2-1 contro l’Hellas ci fa storcere il naso. Io comunque, nonostante i risultati e gli ostacoli, voglio continuare ad analizzare le prestazioni”.
L’allenatore dei granata si è quindi soffermato su alcuni singoli. “Ljajic l’avete visto bene, se l’ho messo in campo vuol dire che da parte sua ho avuto segnali importanti. E’ un giocatore della rosa del Torino, non una scommessa. Io ho anche uno staff che mi aiuti a schierare la formazione migliore possibile. Lui è importante come tanti altri, se mi darà segnali positivi lui le opportunità le avrà. Non mi interessa vincere scommesse, mi piacerebbe arrivare in alto già quest’anno. Se non dovesse impegnarsi lo vedrete in panchina, perché questo è un progetto che si sta costruendo. E per la prossima stagione prepareremo una squadra che incarni questi valori”. “Rincon? Lo proverò oggi. Bonifazi probabilmente – ha aggiunto – non sarà recuperato, convocherò tuttavia Buongiorno, della Primavera, che si è allenato con noi tutta la settimana. Molinaro e Lyanco ancora non convocabili. Sono contento per Barreca e Baselli, giocare in Nazionale fornisce sempre una carica in più. Ogni cosa positiva va incanalata sempre. Sono tornati ancora più carichi”. Quanto a Belotti, “bisogna prima star bene per fare la differenza. Il ragazzo ha avuto due infortuni, si impegna sempre e gli ho detto di pensare a vincere con la squadra e non ad inseguire con affanno il gol. Se lui darà tutto per la squadra, la condizione fisica ottimale arriverà”. “Valdifiori? E’ un ragazzo splendido e un gran professionista, però ho dovuto fare una scelta tattica precisa nel scegliere un centrale davanti alla difesa più muscolare. Lo ringrazio del comportamento positivo nonostante abbia giocato poco, sono aspetti che valuto”.
Il tecnico ha affrontato poi il discorso modulo. “Contro il Verona nel nostro momento migliore, ho provato a vincerla e ho schierato il 4-2-3-1. Erano 4 giocatori offensivi e abbiamo preso il gol, ma non vuol dire che si è fatto male. Nella ripresa abbiamo collezionato palle gol, abbiamo subito la rete ma io vado oltre. Questo modulo l’ho usato anche nel derby, ma si è fallito anche l’assalto finale. Nel derby avrei voluto vedere gli esterni offensivi più vicini a Belotti e i terzini più alti, ma la squadra sta imparando a conoscermi anche per le correzioni che faccio a partita in corso. Questi esperimenti solitamente li facciamo, noi allenatori, in amichevoli estive quando si prepara il campionato. Quando si è costretti a farli in fare così importanti, tutto è più difficile”. Sulla distanza di otto punti da Sampdoria e Milan e sul rischio di non avere ormai più obiettivi stagionali: “Distanza eccessiva? Io non ho mai parlato di classifica, mai fatto proclami. Io prima non c’ero e per questo la classifica mai l’ho voluta guardare. Ho voluto inculcare nelle testa dei miei giocatori il fatto che la partita successiva fosse molto riconducibile ad una finale. Dare il massimo ad ogni partita. Alla Reggina dissi che chi avesse guardato la classifica avrebbe perso il posto in squadra. Di sicuro con me non mollerà nessuno, perché altrimenti non li troverete convocati”. Una battuta sul presidente Cairo: “Mi chiede tanto della squadra, la trovò una cosa molto bella. Mi ha messo in corsa alla guida di una squadra e mi chiede come si allenano i giocatori, io gli racconto quello che vedo. Da qui a giugno farò le mie valutazioni e allora costruiremo una squadra ancora più omogenea. Lo stesso con Petrachi, che è sempre vicino e può toccare con mano la situazione. Mi dispiace però, al netto di tutto, aver sbagliato la partita contro il Verona. Perché quando perdo, credetemi, sto male”, ha commentato Mazzarri.