di Nicola Balice
TORINO (LaPresse) – Se è vero che Cristiano Ronaldo si paga da solo, è altrettanto vero che ora la Juve prima di ricominciare a comprare dovrà vendere. Tanto e bene. Continuando a far fruttare al massimo l’altro mercato, quello dei giovani talenti che dopo essere cresciuti più o meno distanti da casa ora portano ricchi dividendi. Rolando Mandragora ha segnato la strada (20 milioni dall’Udinese e diritto di riacquisto entro due anni decisamente sostenibile). Poi toccherà ad Alberto Cerri (quasi fatta al Cagliari) ed Emil Audero, senza dimenticare Moise Kean e soprattutto Marko Pjaca: per il croato è questione di attendere la fine del Mondiale. Il salto in Europa della Fiorentina al posto del Milan dovrebbe aver spazzato gli ultimi dubbi del croato sul progetto viola. Rimane da trovare sostanzialmente l’accordo con la Juve, che conta di realizzare almeno 25 milioni complessivamente dalla cessione di Pjaca.
La Juve vende dunque. Anche i grandi. Anzi, anche il più grande
Se si pensa a cosa è stato l’acquisto di Gonzalo Higuain prima che il ciclone CR7 spazzasse via ogni record in casa bianconera. Tanto da rendere il Pipita già passato o quasi. Aspetta anche lui l’evoluzione del passaggio di Maurizio Sarri: contatti continui tra la dirigenza Blues e l’entourage di Higuain, capitanato dal fratello Nicola. La Juve non vuole meno di 65 milioni, il Chelsea punta ad abbassare il più possibile le richieste bianconere, ma l’affare è possibile. Così come è sempre più probabile la cessione di Daniele Rugani sempre alla corte di Sarri, il Chelsea si è già spinto fino a 40 milioni con la Juve che alza ancora l’asticella: ma dopo tre anni da eterna promessa, per Rugani sembra avvicinarsi il momento di spiccare il volo in Premier. Al giusto prezzo, si intende.
Sempre verso l’Inghilterra è pronto a volare Stefano Sturaro, aspettando che le tante società interessate (Newcastle e Leicester su tutte) avvicinino la richiesta da 20 milioni imposta dalla Juve. E poi c’è la questione legata ad Alex Sandro: il brasiliano per il momento non ha voluto ancora prendere in considerazione l’ipotesi rinnovo, attende che da Parigi l’antico interesse si trasformi in un’offerta concreta del Psg. I tempi sembrano sempre più maturi anche in questa occasione. L’ora di vendere è arrivata.