Roma, 20 apr. (LaPresse) – “Non è giustizia una condanna a soli 4 anni e 4 mesi di carcere per l’immigrato bengalese che A Roma ha brutalmente stuprato una studentessa finlandese, una ragazza di soli 20 anni, uno stupro che ha poi portato anche ad un’interruzione di gravidanza.
Cosa sono 4 anni per una vita distrutta? Ed è inaccettabile che la pena per questo stupratore sia stata ridotta utilizzando come attenuante ‘le barriere culturali e linguistiche’ tra il carnefice e la sua vittima. Dunque stuprare una ragazza straniera, di cui non capisci la lingua, è meno grave? Lo ribadisco: per queste belve serve la castrazione chimica, per i recidivi, e quella chirurgica nei casi più efferati”. Lo afferma Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato della Lega.