MILANO – In Italia non c’è al momento allarme siccità nonostante il caldo record che sta interessando tutta la Penisola con temperature bollenti nelle città e nelle campagne. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulle disponibilità idriche necessarie per affrontare la straordinaria emergenza provocata dall’arrivo dell’ondata di calore. Le riserve di acqua sono per ora garantite – sottolinea l’associazione – grazie alle precipitazioni del mese di maggio come dimostrano i grandi laghi. Che hanno un grado di riempimento pari al 78% in quello di Como al 92%, il Maggiore e fino al 96% per il Garda. Mentre il fiume Po al Ponte della Becca si trova ad un livello di poco più di mezzo metro al di sotto dello scorso anno. Bene anche i bacini artificiali in Piemonte – continua la Coldiretti – vicini alla capacità massima, così come quelli in Emilia Romagna e del Centro-Sud, dal Lazio all’Abruzzo fino alla Calabria e alla Sicilia secondo l’Anbi che segnala, invece, difficoltà solo in Basilicata e in Sardegna.
In questo momento l’acqua è indispensabile in agricoltura per l’irrigazione di soccorso necessaria a salvare le coltivazioni in sofferenza per le alte temperature, dagli ortaggi al mais, dalla soia al pomodoro ma anche – precisa la Coldiretti – per abbeverare gli animali nelle stalle e nei pascoli. Con le temperature superiori ai 35 gradi anche le piante – segnala ancora l’associazione – sono a rischio stress idrico e colpi di calore. Che compromettono la crescita dei frutti negli alberi, bruciano gli ortaggi e danneggiano i cereali. L’intervento con irrigazione di soccorso è importante – conclude la Coldiretti – soprattutto per far sopravvivere le piantine piccole. Che non avendo radici sviluppate non riescono a raggiungere lo strato umido del terreno. Poiché lo sbalzo improvviso della temperatura tende a formare una crosta in superficie.
(LaPresse)