LOS ANGELES (Rita Sparano) – Nuovo caso di scandalo molestie sessuali in America. A finire nell’occhio del ciclone è questa volta la University of Southern California, tra le più prestigiose della regione USA. Ha appena consegnato le dimissioni il rettore dell’ateneo, Chrysostomos Loizos Nikias. Le accuse nei suoi confronti sono quelle di aver coperto gli abusi sessuali compiuti dal ginecologo dell’università, George Tyndell. Questi, nel corso della sua attività durata anni, avrebbe molestato oltre 300 studentesse.
Le dimissioni del rettore
La decisione di Nikias è stata presa in conseguenza anche della richiesta promossa e accettata da parte di duecento professori di sostituire il rettore colpevole di aver coperto gli abusi. “Abbiamo ricevuto il messaggio che qualcosa è rotto e che sono necessarie azioni urgenti e profonde“, ha detto Rick J. Caruso, il presidente del consiglio di amministrazione della University of Southern California. “Oggi, il rettore Nikias e il comitato esecutivo del board dei fiduciari hanno convenuto di iniziare una transizione ordinata e di avviare il processo di selezione di un nuovo rettore“. Se i provvedimenti verso Nikias sono stati subito severi, il primo colpevole, il ginecologo, ha subito un trattamento decisamente migliore. Le accuse nei suoi confronti sarebbero state confermate da un’indagine interna. Nonostante ciò, però, al medico è stato comunque permesso di consegnare le dimissioni senza scandalo alcuno. L’uomo per il momento dovrà solo pagare una buonuscita.
Nell’università della California le molestie duravano da anni
Le molestie avvenute nell’ateneo californiano e di cui ora i colpevoli dovranno rispondere non riguardano solo tempi recenti. Lo denuncia il Los Angeles Times, il quale riporta che le prime denunce da parte delle studentesse risalirebbero addirittura agli anni novanta. Il quotidiano denuncia così abusi decennali da parte del ginecologo, che, nonostante tutto, è però rimasto ad esercitare la sua professione all’interno della University of Southern California fino al 2016.
