ROMA – Cambia la guida dei 5S. Probabile un passo indietro del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La conferma potrebbe arrivare domani quando l’attuale leader del Movimento presenterà la squadra dei cosiddetti facilitatori regionali, ovvero quelle figure scelte dalla Rete per fare da trait d’union tra il territorio e la direzione nazionale.
Altro addio
Intanto, proprio alla vigilia del voto in Emilia Romagna e Calabria, continua la fase di sfaldamento all’interno del Movimento: anche i deputati Michele Nitti e Nadia Aprile lasciato il Movimento confluendo nel gruppo Misto. In totale in questa legislatura sono 31 i parlamentari eletti con il M5s e passati ad altri gruppi, per scelta personale o perché espulsi. “Non posso nascondere che i fatti che mi hanno visto protagonista nell’ultimo periodo mi hanno seriamente scossa – ha spiegato Nadia Aprile – La situazione in cui mi sono trovata è dipesa esclusivamente da un’inesorabile deriva autoritativa del Movimento e dalla mancata considerazione in cui sono stata tenuta come Parlamentare e come persona”. E aggiunge: “Dopo aver riflettuto a fondo e ritenendo illegittimo ed infondato il procedimento a mio carico ho deciso di non continuare più a militare nel Movimento”. Dopo altri due passaggi, salgono a 14 i deputati ex M5s che siedono al Misto. Ne occorrono in definitiva solo altri sei per raggiungere il numero di 20 necessario per formare un nuovo gruppo.
La risposta del Movimento
Ma fonti del Movimento inducono ad “andare sul sito tirendiconto.it per vedere che la deputata Nadia Aprile ha effettuato la sua ultima restituzione a dicembre 2018, mentre per Michele Nitti le restituzioni sono ferme ad Aprile 2019. Per tale motivo i due, che oggi hanno annunciato di lasciare il gruppo M5S alla Camera, andavano incontro ad un provvedimento disciplinare”. Lo sottolineano fonti del M5S in merito all’addio al Movimento dei deputati Nitti e Aprile.
Situazione solida
“La maggioranza alla Camera è solida – ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà – non abbiamo nessun timore. La nostra stretta sul termine delle rendicontazioni ha prodotto qualche movimento di persone verso il Misto. La maggioranza è solida sia alla Camera che al Senato, non vedo preoccupazioni”
I commenti
Giuseppe Conte (Presidente del Consiglio): “Di Maio è stato tirato per la giacchetta, dunque aspettiamo che assuma lui un’iniziativa. Se fosse una sua decisione lo rispetterò. Mi dispiacerà sul piano personale”.
Matteo Salvini (Lega): “Non so se dormo stanotte, non so se riesco a dormirci su. È un governo che litiga tutti i giorni su tutto, Di Maio più o Di Maio meno non cambia molto. Movimento 5 Stelle più debole? Io non conto sulle debolezze altrui, non godo dei problemi altrui”.
Nicola Zingaretti (Pd): “Non mi fa piacere se Di Maio lascia la guida del M5S. Abbiamo preso un impegno anche tra persone che rispettiamo, ora dobbiamo abbassare la polemica politica e accentuare l’impegno per raggiungere i risultati”.