ROMA (Alfredo Stella) – Camera e Senato in ‘bianco’. E’ quanto ci si aspettava questa mattina dall’esito del primo scrutinio segreto per le elezioni dei presidenti di Montecitorio e Palazzo Madama. Nulla di fatto con un fiume di schede bianche e qualche ‘nulla’ . Quelle bianche sono state 312 e cinque i voti dispersi. Solo poche le schede con dei nomi: una con su scritto Fabio Di Micco, una con Napolitano, una con Romani e una con Bonino. Nessuno ha raggiunto la maggioranza dei due terzi dei componenti l’Assemblea, ovvero 420 voti richiesta al primo scrutinio. Servirà una nuova votazione. Era preventivabile dopo il flop dei ieri sera con l’accordo saltato tra M5S e Lega. Scheda bianca anche da parte di Pd e Fi. Ma cosa prevedono il secondo e terzo scrutinio? Ebbene, si abbassa il quorum ai 2/3 dei votanti, contando anche le schede bianche. Intanto parla Matteo Salvini: “Il M5s sbaglia a porre veti, ma sbaglia anche chi si arrocca su un solo nome: ognuno di noi, in questo momento, deve parlare con tutti e mettersi di lato di qualche centimetro, noi della Lega ci siamo messi di lato di un chilometro…”. Intanto, resta lo stallo nel negoziato tra M5s e centrodestra sulle due poltrone più alte del Parlamento. Berlusconi riunisce il vertice di Fi a Palazzo Grazioli. Brunetta insiste per un incontro tra leader (cioè con Di Maio) per decidere i candidati da votare insieme e annuncia comunque da domani il voto su Paolo Romani al Senato. I Cinquestelle confermano il veto all’incontro con Berlusconi e al voto per Romani. Per i candidati, per la Camera salgono le quotazioni di Roberto Fico su Riccardo Fraccaro, mentre per il Senato i 5S aspettano che Fi ceda su Romani (definito incandidabile) con la possibilità di guardare oltre (Pd), ovvero votare un candidato del centrosinistra al ballottaggio previsto alla quarta votazione di Palazzo Madama: Luigi Zanda (ad esempio) o Emma Bonino.