Camorra a Napoli. Annientato il fronte d’attacco dei De Luca Bossa-Minichini

Gli investigatori: il pentimento di Eduardo Fiorentino Mammoliti è il colpo di graziaI De Micco accelerano nella conquista del rione Caravita, del De Gasperi e del Lotto 0

NAPOLI – Annientata l’ultima resistenza dei De Luca Bossa-Minichini. Non ci sono reduci, che possano ricostituire il sodalizio, per usare parole di un investigatore esperto. L’ultimo colpo il pentimento di Eduardo Fiorentino Mammoliti: chiude la partita tra i De Micco-De Martino e i De Luca Bossa.

Il 31enne, detto fiore, è considerato uomo di punta del gruppo operativo dei De Luca Bossa al Lotto 0. Lo zoccolo duro della ‘paranza’, quello che più preoccupa i nemici. Lui e lo zio Salvatore Solla (assassinato) sono tra i pochi ad aver dichiarato guerra ai Bodo. Ora il fronte d’attacco non esiste più e i De Micco non hanno antagonisti: lo sanno e hanno accelerato la conquista delle palazzine dei rivali storici. Nel mirino dei ‘Bodo’ ci sono le palazzine al Caravita, al De Gasperi e al Lotto 0. Lo stesso Mammoliti, dopo un periodo al De Gasperi, si era trasferito al Caravita, per mesi quartier generale della rivolta anti De Micco. Non è tutto. Le dichiarazioni di Mammoliti pendono sui De Luca Bossa-Minichini come una spada di Damocle. Nel senso, che presto potrebbero avere ricadute con inchieste e arresti. Secondo gli inquirenti, Mammoliti conosce bene il sistema del Lotto 0: ruoli, nomi, antefatti, retroscena. Potrebbe fornire informazioni chiave ai magistrati, per ricostruire casi fino a oggi irrisolti.

Mammoliti finì in carcere dal 2018 al 2023. Nell’aprile del 2023 era stato scarcerato da poco (all’epoca difeso dagli avvocati Giuseppe Romano e Immacolata Romano) e insieme agli altri reduci si spostò dal De Gasperi al rione Caravita, in una posizione defilata. Un movimento che – secondo gli investigatori – fu monitorato dai De Micco-De Martino fin dall’inizio.

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