NAPOLI – Nuovo clan insediato nella parte finale di via Claude Monet, dove ha aperto una piazza di spaccio. Tra i più fiorenti market di stupefacenti. Ma qui abitano i ras degli Esposito e tra i due gruppi ci sono state scintille. Più di una volta. Gli investigatori sono scettici: siamo vicino a uno scontro frontale, perché è impossibile la coabitazione forzata. Ed ecco gli scenari: se gli Esposito-Marsicano-Calone non hanno ancora mosso guerra (ufficialmente) agli emergenti è per due motivi. Primo: dietro ai giovani ras c’è la vecchia guardia dei Marfella-Pesce, clan storico a Pianura, che vanta ad oggi solo due pentiti, Giovanni Romano (detto maccarone, figlio di Giuseppe Marfella) e l’ex ras Pasquale Pesce ’e bianchina.
Secondo motivo: gli Esposito-Marsicano-Calone sono stati duramente colpiti dal maxi blitz con trenta arresti e ora sono più deboli (i numeri non sono più dalla loro parte). Lanciare una battaglia in campo aperto, significa esporsi a innumerevoli rischi (se non si ha la certezza di vincerla). L’operazione a luglio ha disarticolati gli Esposito-Marsicano-Calone (eredi dei Mele), come pure i Carillo-Perfetto. Ecco perché oggi i reduci dei Marfella-Pesce hanno una marcia in più e un vantaggio numerico. Non solo. I ras emergenti dei Marfella-Pesce possono contare su una esperienza pregressa importante in termini di narcotraffico, qui il principale business per le cosche. Insomma le forze dell’ordine temono che tra qualche settimana (forse giorni) a Pianura la tensione possa di nuovo salire. Intanto – secondo fonti investigative – è stata stabilita una tregua armata tra le due paranze in guerra da mesi, proprio per fronteggiare l’avanzata dei nuovi Pesce-Marfella e non farsi trovare impreparati.
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