NAPOLI (LaPresse) – Questa mattina a Marano di Napoli i militari della guardia di finanza di Grosseto hanno eseguito una misura cautelare nei confronti di Angelo Orlando. L’uomo è ritenuto responsabile di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso. L’arresto è avvenuto in collaborazione con i carabinieri di Castello di Cisterna. E su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli.
L’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso
L’uomo è stato poi portato in carcere a Secondigliano. E avrebbe fornito un contributo alla conservazione, operatività e rafforzamento del clan camorristico Orlando. Avrebbe inoltre favorito investimenti di proventi illeciti nel settore edile/immobiliare e societario. Consentendo poi di reimpiegarli anche avvalendosi di fittizi intestatari.
Il clan Orlando era già inserito nei sodalizi dei Nuvoletta e dei Polverino. E risultava egemone sul territorio di Marano. Il clan faceva capo ai fratelli Antonio, Gaetano e Raffaele ritenuti promotori. Antonio è latitante ed è ritenuta la figura di spicco del clan. Gaetano e Raffaele ne sono invece ritenuti i promotori.
Il sequestro della Guardia di finanza
Inoltre i finanzieri hanno sequestrato la Idealcart Sas di Iandoli Jole & C., ritenuta dagli investigatori “espressione imprenditoriale del clan”. Attraverso le quote societarie intestate alla moglie e dalla nipote di Orlando. La società sequestrata, spiegano gli investigatori, riforniva package ai commercianti della zona. E operava nella stessa sede della Lenny sas. Quest’ultima aveva poi il medesimo oggetto sociale. Ed era stata quindi confiscata dalla Corte di appello di Napoli.
Il sodalizio Grosseto-Marano
L’indagine è partita da investigazioni condotte dalla guardia di finanza di Grosseto su alcune attività economiche nel maremmano. Attività che erano gestite da soggetti di origine maranese collegati con la criminalità organizzata. La Guardia di finanza ha attenzionato ulteriori operazioni finanziarie di investimento e disinvestimento. Per oltre 2 milioni di euro, in atto nella provincia di Grosseto. Anche in questa circostanza è venuto in luce il legame personale ed economico-finanziario tra soggetti del territorio della provincia di Grosseto ed esponenti del clan Orlando.