NAPOLI – Un ras ‘fantasma’ dato in quota Mazzarella come antenna territoriale a San Giorgio a Cremano; un agguato a colpi di mitra su cui è calato da alcuni mesi il silenzio investigativo. Una lenta convalescenza dopo un ricovero durato circa un mese e un inabissamento. Poi, nelle ultime settimane un ritorno alla luce e una manifestazione di “presenza e di forza”, grazie ad alcuni guardaspalle reclutati non solo fuori dalla sua zona, ma proprio fuori dallo stesso gruppo criminale, ovvero quello dei Mazzarella. E’ lo scenario che si sta stagliando in quella porzione di territorio compresa tra San Giovanni a Teduccio e San Giorgio a Cremano che sono due dei principali avamposti del clan Mazzarella. Quei guardaspalle, il ras sarebbe andato a pescarli fuori regione. Si tratterebbe di un manipolo di stranieri che fa parte della cosiddetta ‘batteria di Ponte Milvio’. Con loro si starebbe facendo parecchio in giro tra San Giorgio a Cremano, dove abita, e nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Sono loro a provvedere alla sua sicurezza dopo l’agguato. La vicenda, tuttavia, apre degli spunti di riflessione investigativi. Sì, perché il 38enne di San Giorgio a Cremano fu ferito in un’imboscata non lontano dalla sua abitazione, mentre era in auto. Vicino casa, dove si sentiva più al sicuro. Dove le batterie di killer dell’organizzazione rivale non sarebbero mai potute entrare. La prima ipotesi fu quella di una pista interna al gruppo. Il movente, con questo scenario, resta sepolto nel mistero, ma il fatto che possa avere reclutato, per la salvaguardia della sua incolumità, soggetti che, in passato, hanno fatto parte della batteria al servizio dei ‘napoletani’ insediatisi a Roma nord, potrebbe suffragare l’ipotesi investigativa. Farsi vedere in giro, mostrarsi, in un certo senso ostentare “presenza e forza”, da parte di una persona che della riservatezza ha fatto la propria condotta di vita principale, potrebbe essere – per chi indaga sulla vicenda – un ulteriore segnale. Dietro la scelta di reclutare albanesi esperti nell’uso delle armi e senza scrupoli, si potrebbe celare il timore di evitare di finire nuovamente nel mirino, ma contestualmente anche l’intenzione di mostrare i muscoli, palesando una consistente forza militare. Ma mostrandosi a chi? Sicuramente a chi ha cercato di ucciderlo a colpi di mitra. Questo potrebbe lasciar intendere che potrebbero esserci tensioni tra il ras e gli stessi Mazzarella. Un’ipotesi suggestiva tutta da confermare da parte degli investigatori, ma sulla quale si sta lavorando. La mala di San Giorgio a Cremano, di recente dopo un accordo con chi resta dei Vollaro, ha messo le sue mani su Portici. Che possa essere il controllo sull’ex regno del Califfo il seme dell’eventuale discordia? Si valuta tutto e non si esclude niente. Tensione, dunque, a pochi passi dalle palazzine popolari di Ponticelli, dove, da alcune settimane si è assistito a un picco di violenza malavitosa che ha portato un morto e alcuni feriti. A poche centinaia di metri da San Giorgio a Cremano dove c’è il pericolo che si apra un nuovo fronte caldo.