NAPOLI – Sono accusati di tentata estorsione aggravata da metodo e finalità camorristica i due uomini, arrestati nella notte a Sant’Antonio Abate e Pompei in provincia di Napoli. I carabinieri della Compagnia Carabinieri di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 2 indagati, collegati al clan Cesarano, operante a Castellammare di Stabia e nelle aree limitrofe.
Dalle indagini, è emerso che i due uomini arrestati erano ‘esattori’ per conto del clan Cesarano. L’attività investigativa, condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castellammare di Stabia e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha consentito di accertare che i due, attraverso minacce e intimidazioni, avrebbero costretto i titolari di una società di raccolta rifiuti di Sant’Antonio Abate a restituire il debito di 100.000,00 euro circa contratto nei confronti di un altro imprenditore. I due arrestati, assolutamente estranei alla compagine sociale dell’azienda creditrice, tra i mesi di novembre e di dicembre del 2020 si sarebbero adoperati per recuperare il corrispettivo economico di alcune forniture risalenti al 2017 e al 2018, imponendo, parallelamente alla riscossione del debito, anche la restituzione della merce giacente.
(LaPresse)