MILANO – “Abbiamo un’indagine che ci sbatte in faccia la realtà della camorra insediata a Trieste e in regione. C’è una Procura che chiede rinforzi sostanziali per far fronte alla minaccia crescente, e il presidente della Regione non avverte l’esigenza istituzionale di far sentire la voce della sua alta carica. Non è ritualità, perché quando le istituzioni tacciono in circostanze simili, non è mai un buon segnale. E’ giusto e doveroso che le istituzioni e vorrei dire anche la politica si schierino senza esitazione, pubblicamente e a voce alta a fianco della Procura e degli investigatori. Isolando moralmente e civilmente il tessuto canceroso che inquina la nostra società”. Lo afferma in una nota la deputata del Pd Debora Serracchiani, parlando dell’operazione della Procura di Trieste e della Dia. Questa ha portato all’arresto di alcuni esponenti del clan dei Casalesi, insediato a nordest.
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Rilevando che “analogo silenzio è stato osservato dall’assessore alla Sicurezza”, Serracchiani evidenzia “la stridente differenza di atteggiamento che hanno tenuto i vertici della Regione in altre occasioni, in cui subito hanno dichiarato la necessità di aumentare la sicurezza. Ma forse i migranti sono utili elettoralmente, la camorra un po’ meno quindi possiamo darle più tempo”.
LaPresse