CASALUCE – Una maxi piantagione di marijuana in paese, un arrestato a Marcianise per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, due denunciati (padre e figlio) a Macerata Campania, con quasi 900 piante di “cannabis indica” sequestrate in tutto e circa 190 chili di sostanze stupefacenti rinvenute, che avrebbero prodotto illeciti guadagni per oltre 2 milioni di euro. Questo è il bilancio di tre operazioni antidroga effettuate dalla guardia di finanza del comando provinciale di Caserta.
Le ultime operazioni, nate a seguito degli input forniti dalle perlustrazioni aeree dei finanzieri della Sezione Aerea di Napoli, hanno permesso alle fiamme gialle di Aversa, Caserta e Marcianise di individuare e sequestrare, tra la fine di luglio e l’inizio di settembre, tre piantagioni di droga. I militari del Gruppo di Aversa hanno individuato a Casaluce una coltivazione di “cannabis indica”, composta da 226 piante dell’altezza di circa un metro e numerosi attrezzi utilizzati per la coltivazione. A seguito di un esame della qualità delle piante rinvenute, e qualificato il contenuto di principio attivo (Thc) superiore al limite previsto dalla norma, i militari hanno sequestrato la marijuana, per un complessivo di circa 46 chili.
I baschi verdi del Gruppo di Caserta hanno scoperto e sequestrato a Macerata Campania una piantagione di cannabis composta complessivamente da 523 piante (di cui 13 di oltre 5 chili l’una) e, all’interno di un adiacente laboratorio, 140 chili di cannabis e 195 grammi di sostanza stupefacente di hashish.
Risale al 5 settembre, invece l’ultima operazione, gestita congiuntamente dai baschi verdi del Gruppo di Caserta e dai militari della Compagnia di Marcianise, a seguito della quale è stata individuata e sottoposta a sequestro una piantagione di cannabis per complessive 130 piante e oltre 3 chili di sostanza stupefacente di tipo cannabis. L’uomo arrestato, un 43enne marcianisano, è stato processato per direttissima al tribunale di Santa Maria Capua Vetere e a suo carico è stato disposto il divieto di dimora nelle province di Napoli e di Caserta.
Anche in questi ultimi casi, gli accertamenti e le analisi effettuate hanno appurato la presenza, nelle sostanze sequestrate, di un principio attivo superiore ai limiti consentiti dalla norma. Sono stati anche sequestrati i materiali e gli strumenti utilizzati per l’essiccazione e la lavorazione, nonché lo stoccaggio e la distribuzione delle sostanze.
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