ROMA – Cantieri fermi in Italia e 36 miliardi di euro che vanno in fumo. Le opere bloccate tra piccoli e grandi cantieri sono oltre 600, per un valore di 36 miliardi, che diventano 125 calcolando le ricadute sull’intero sistema economico nazionale. E’ quanto si legge in uno studio della Filca Cisl.
Persi posti di lavoro
Se ripartissero tutti l’impatto sull’occupazione sarebbe di circa 350 mila posti di lavoro. Il settore delle costruzioni dall’inizio della crisi ad oggi ha perso 620mila posti di lavoro. Nello stesso periodo sono “scomparse” 120 mila aziende. Il valore dell’edilizia nel Pil nazionale è passato dall’11,5% del 2008 all’8% attuale. Nello stesso periodo il valore delle costruzioni nel Pil è crollato dal 29% al 17%.
Si alla Tav
“La Tav va fatta – dice il segretario generale della Filca Cisl, Franco Turri, – senza siamo fuori dall’Europa”. Venerdì prossimo 15 marzo lo sciopero generale del settore con una manifestazione a Roma.
L’Italia cresce poco
Inserirsi nell’economia e nel mercato globale è uno dei modi più sicuri per agganciarci alla ripresa mondiale e per aumentare la crescita. Per essere collegati al mercato mondiale occorre avere una rete di trasporti collegata meglio con l’Europa e con il mondo. Tanto più che ora il Corridoio della Tav si collegherebbe alla Via della SETA e quindi alla Cina.
La Tav
L’opera oggi è molto più importante di 30 anni fa perché metterebbe Torino e il Nord Italia dentro una rete che parte dal Sud della Spagna e va sino in Cina.
La crescita dell’economia globale induce la crescita degli scambi commerciali e del trasporto merci. In Germania la logistica occupa quasi 3 milioni di persone, da noi con meno infrastrutture e trasporti la logistica occupa solo 1 milione .
L’Italia e l’Europa
Il 70% delle esportazioni italiane debbono attraversare le Alpi, il 45% circa passa dal Brennero, il 28% circa dal lato Francia e il 27% circa dal lato Svizzera. Se il Ministro Toninelli ritiene strategico il tunnel del Brennero che costa oltre 8 miliardi, bisogna considerare strategica anche la Tav, che all’Italia costa meno di 3 miliardi e che ha gli stessi obiettivi del Tunnel del Brennero, cioè trasferire una parte del trasporto merci dalla strada alla rotaia riducendo l’inquinamento e gli incidenti stradali.
La Tav collegherebbe Torino e il Nord del Paese con la Francia, che ogni anno riceve 84 milioni di turisti internazionali, i quali in poco più di tre ore da Parigi potrebbero arrivare a Torino. L’arrivo anche del solo 1% varrebbe quasi un milione di turisti esteri.