FIRENZE – Chiarezza e rigore nelle indagini sulla morte del 31enne cooperante fiorentino David Solazzo, 31 anni, trovato morto la mattina del primo maggio scorso nella sua casa sull’isola di Fogo, nell’arcipelago di Capo Verde. E’ quanto chiedono la famiglia di David e il Cospe. La onlus fiorentina per la quale il 31enne era in missione sull’isola di Fogo, dove stava aiutando i contadini in un progetto finanziato dall’Unione europea per sviluppare un turismo ecosostenibile.
Dai risultati dell’autopsia, trapelati ieri, sarebbe emerso che la morte è stata dovuta a un’emorragia causata da tre profonde ferite da taglio sul braccio destro. David è stato trovato la mattina del primo maggio nella casa di Sao Filipe in cui abitava da solo, già senza vita. Era in bagno, a terra, nel sangue. Accanto alla porta di ingresso della casa, lato che dà sulla strada c’è una finestra con il vetro in frantumi e macchie di sangue che macchiano la facciata. Il decesso viene collocato dai medici legali tra la sera del 30 aprile e la mattina del giorno dopo.
La notte prima era rientrato con un’altra cooperante del Cospe da una festa nel paese, avevano fatto un pezzo di strada insieme. Poi si erano separati per raggiungere i propri alloggi che si trovavano a poche strade di distanza.
La famiglia ed il Cospe vogliono conoscere la verità
Il Cospe, in un comunicato diramato ieri sera, fa sapere che il procuratore della Repubblica dello Stato di Capoverde, Silvia Soares, avrebbe riferito al console italiano nell’arcipelago, Luigi Zirpoli, che non ci sono al momento indagati. E che la procura ritiene che David possa essersi ferito da solo. “La volontà degli inquirenti – spiega il Cospe nella nota – è comunque di approfondire il caso, dato che la dinamica dei fatti non è ancora chiara”.
Nella nota, il presidente dell’onlus fiorentina, Giorgio Menchini, sottolinea che “i risultati dell’autopsia stabiliscono alcuni punti fermi”. Ma che “tuttavia riteniamo importante che le indagini facciano chiarezza sull’intera dinamica dell’accaduto. Ed escludano, sulla base di ulteriori accertamenti, l’assenza di coinvolgimento di soggetti terzi”. E assicura che “rinnovando la nostra fiducia nelle autorità inquirenti, continueremo dunque a seguire con attenzione lo sviluppo delle indagini. Per garantire che sia fatta piena luce sui fatti. Che hanno portato alla tragica scomparsa del cooperante David, garantendo la nostra collaborazione e sostegno alla famiglia”.
E anche la famiglia dell’agronomo 31enne, tramite il proprio legale, l’avvocato Giovanni Conticelli, fa capire di volere indagini più approfondite. “Auspichiamo che la procura di Capo Verde – dice l’avvocato Conticelli – faccia ogni indagine con estremo rigore, non tralasciando nessun aspetto. Non accontentandosi di una generica ipotesi di incidente domestico”.
(LaPresse)