Parte oggi 13 dicembre la campagna NO BOTTI diffusa sui social e con volantinaggio nelle piazze e centri commerciali per informare e dissuadere i cittadini dal festeggiare il Capodanno con i consueti spari d’artiglieria pesante.
I botti sono ancora per troppe persone un modo irrinunciabile di fa una tradizione da mantenere in vita nonostante che ogni anno lasci feriti e qualche volta morti sul campo. Le vittime dei petardi sono non solo gli umani ma soprattutto gli animali domestici e selvatici.
I botti e gli spettacoli pirotecnici di capodanno rappresentano un pericolo e un’enorme fonte di stress per i nostri animali domestici che possono fuggire, incidentarsi o vivere momenti di vero e proprio terrore fino ad accelerare oltremisura i battiti del cuore, avere la bava alla bocca, possono sopraggiungere anche problemi cardiaci ai soggetti fragili e anziani.
Anche la fauna selvatica viene minacciata da petardi, botti ed esplosioni e dai rumorosi festeggiamenti cui sembra molti di noi non possano proprio fare a meno. Tra gli animali più minacciati ci sono gli uccelli e tutte le specie selvatiche, che nel tempo si sono avvicinati ai centri abitati per trovare cibo. Le esplosioni possono causare infarti e collisioni contro vetrate, pali della luce e cartelloni pubblicitari.
Tutti gli animali hanno un udito infinitamente più sviluppato del nostro e ogni tipo di rumore o esplosione è fonte di stress.
Su queste morti e sofferenze non c’è abbastanza interesse perché il singolo cittadino ancora troppo spesso sceglie il proprio piacere edonistico a discapito di chi potrebbe morire.
Alcuni Comuni italiani emettono delle ordinanze per vietare i botti; tuttavia l’assenza di controlli fa sì che gli appassionati non le prendano nemmeno in considerazione.
“La nostra campagna social è costituita da immagini che rappresentano cani, gatti e uccelli. Le immagini da oggi sono distribuite come volantini grazie ai volontari delle nostre sezioni nei centri commerciali e nel centro delle città. Leal difende il valore di ogni forma di vita e lavora per abbattere discriminazioni speciste verso ogni specie animale”, commenta Gian Marco Prampolini, presidente Leal.
(LaPresse)