NAPOLI – Trecentosessanta aerei al giorno solcano i cieli di Napoli. E’ il rombo dei voli a svegliare, ogni mattina alle 6, i residenti non solo di Capodichino ma di tanti altri quartieri del capoluogo dei comuni dell’area nord. Il boom turistico degli ultimi anni ha provocato un aumento esponenziale dei voli e del numero dei passeggeri. E la situazione è diventata insostenibile. Il sondaggio commissionato da Gesac, la società che gestisce l’aeroporto partenopeo, racconta di una stragrande maggioranza di cittadini felici di avere voli sopra la testa per l’intera giornata. Lo sono coloro che non vivono il disagio perché avere uno scalo a pochi chilometri è un vantaggio per chi viaggia. Non lo sono, però, tutti gli altri. E basta parlare con le persone per accorgersene. Il Comitato No Fly Zone si batte da anni per ottenere dalle istituzioni un sistema aeroportuale più complesso, che dia spazio soprattutto allo scalo di Grazzanise per alleggerire il traffico aereo sul capoluogo regionale. Ma sono anche semplici residenti di Mugnano, Marano, Chiaiano, Capodimonte, Vomero, Chiaia, a dire no a quei trecentosessanta aerei al giorno, che in un anno sono oltre 130mila. “Quello di Capodichino è l’unico grande aeroporto all’interno di una città. Il Ministero aveva inserito Grazzanise nel sistema aeroportuale perché il problema della saturazione dello scalo napoletano e della sua vicinanza al centro è noto a tutti.
Eppure non si capisce perché qualcuno metta i bastoni tra le ruote. “Non siamo contro Capodichino – spiega la presidente del comitato No Fly Zone, Stefania Cappiello – La Campania, e lo dimostrano i numeri dei voli sullo scalo napoletano, è molto gettonata e di questo siamo felici. Ma Capodichino era satura già quando accoglieva sei milioni di passeggeri, figurarsi ora che sono più del doppio. Lo sviluppo della nostra terra non può fermarsi su questo punto. Le altre regioni grandi come la Campania hanno hub intercontinentali, tutto questo al Sud non c’è. Non siamo noi a dirlo, ci sono gli studi che rendono evidente una situazione che non è più sostenibile”. Oggi il comitato scenderà in piazza al Vomero, in via Scarlatti, per raccogliere le firme per una petizione che sarà inviata a Procura, Prefettura, Regione e Comune, con la quale si chiederà un vero cambio di rotta, per preservare la salute dei cittadini. E per rispondere al sondaggio che racconta di cittadini entusiasti di tacere ogni volta che un rombo d’aereo fa tremare gli infissi delle loro case: “La gente è esasperata. Quel sondaggio lo abbiamo avvertito come una palese presa in giro. Nessuno, ripeto, vuole toccare l’aeroporto di Capodichino. Noi chiediamo di ripristinare le vecchie rotte, con arrivi e partenze dal lato di Casoria che è sotto il livello dell’aeroporto a differenza del Vomero che è molto più in alto. E chiediamo che si riattivi il progetto per potenziare l’aeroporto di Grazzanise, dove le eccellenze aerospaziali sono tantissime, dando così al Sud uno scalo intercontinentale capace di avere una seconda e una terza pista”, ha concluso Cappiello.