CAPODRISE – Dopo le dimissioni, il sindaco aveva lasciato per alcuni giorni il paese. Una vacanza per staccare, per scrollarsi di dosso la pressione del gesto che, su spinta di Siamo Capodrise, aveva compiuto: le dimissioni. Da ieri è tornato operativo, ma per ritornare effettivamente alla guida dell’Ente – e ritirare le dimissioni – ha poco più di una settimana. Dopodiché scadranno i 20 giorni entro cui la sua mossa, pensata per convincere i gruppi della sua maggioranza a trovare una nuova intesa, da bluff politico diventerebbe definitiva.
Se si era arrivati al punto di dimettersi, è perché Siamo Capodrise aveva iniziato a chiedere un posto in giunta per Capodrise Sempre, nato dalla decisione di Luisa Palazzo e Orazio Costantino di lasciare proprio Siamo Capodrise.
Per garantire questa rappresentanza, però, andrebbe rotto il “patto di San Giuseppe” siglato prima delle urne, che prevedeva un assessorato al gruppo che aveva espresso il sindaco – ovvero Siamo Capodrise – e le altre poltrone distribuite tra le restanti compagini.
In barba a questa intesa, parte della maggioranza vorrebbe assegnare una poltrona a Capodrise Sempre (l’eventuale prescelta dovrebbe essere Palazzo), a scapito di PD, Alleanza o Futura. Queste tre aree, almeno fino a ieri, non sembravano inclini a concedere nulla, ma si registrano pressioni politiche su alcuni dei loro consiglieri, con l’obiettivo di arrivare addirittura a tracciare una nuova maggioranza includendo Nicola Belardo e Maria Sorbo, attualmente in minoranza.
Siamo Capodrise starebbe provando a coinvolgere in questo progetto Enza Abussi, facendo leva su alcuni suoi familiari che militano in Fratelli d’Italia. Secondo i rumors, ci starebbero provando anche con Michelangela Topa – che ha nel dem Dario Abate, di Marcianise, uno dei suoi riferimenti politici –, la quale però si mostra poco incline.
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