Carabiniere ucciso, la moglie: “Amava Roma, ergastolo a chi lo ha ammazzato”

Disperata la donna della sua vita

ROMA – “Ci siamo conosciuti solo nel 2010 anche se siamo dello stesso paese. Mi ha corteggiata spudoratamente. Recuperò il telefono da amici in comune e mi chiamò senza presentarsi. Mi disse: ‘Io ti devo sposare'”. Così Rosa Maria Esilio, la moglie di Mario Cerciello Rega, intervistata dal Messaggero. “Mi ha lasciato sola, hanno ucciso l’amore della mia vita – dice la donna – Noi avevamo dei progetti. Abbiamo fatto tanti sacrifici. Eravamo troppo felici. Ero venuta a Roma, qui stavamo cercando una casa più grande, qui avremmo voluto avere figli”. Esilio racconta che “ci siamo innamorati subito ed è stato un crescendo, come se lo conoscessi da una vita, eravamo le due metà della mela. Scendeva tutti i fine settimana mentre io terminavo l’università”. Mario, racconta, “amava Roma, ha scelto di rimanere qu, anche per dare un futuro migliore ai figli. Ma era conscio dei pericoli della città, sono sotto gli occhi di tutti: mi veniva sempre a prendere la sera”.

“Gli dicevo ‘ti prego devi tornare sempre a casa’, mio padre è un ex commissario di polizia, conosco i pericoli che corrono. Me lo aveva promesso che tornava, sempre”. Per i responsabili chiede “L’ergastolo, hanno ucciso mio marito, voleva diventare padre, non ha avuto il tempo di fare niente. Ora voglio pensare alla sua famiglia, alla sua sorellina, hanno bisogno di me. Ma questi ragazzi, le forze dell’ordine vanno tutelati, rischiano la vita, servono leggi adeguate. Me lo hanno ucciso, lunedì faremo i funerali dove ci siamo sposati poco più di 40 giorni fa. Questo è il prezzo della felicità. La vità è ingiusta. Non so che mi aspetta, so solo che vorrei tornasse a casa, me lo aveva promesso».

(LaPresse)

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