IMPERIA (LaPresse) – Nel corso di una perquisizione ordinaria all’Istituto penitenziario di Sanremo è stato trovato un telefono cellulare. Il dispositivo di 5.5 pollici e marca Asus dualsim era nascosto nella cella di un detenuto straniero. Lo denuncia l’Osapp, l’organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria. Si tratta dello stesso carcerato che, due mesi fa, era stato scoperto a consumare un rapporto sessuale durante un colloquio con i familiari nelle salette del carcere.
Cellulare trovato nel carcere di Sanremo
Il segretario generale Leo Beneduci ha rilasciato alcune dichiarazioni sul caso. “E’ sempre e solo la polizia penitenziaria che riesce a disimpegnare fino in fondo il proprio dovere con sacrificio e in precarietà di organico e di risorse. Continuando a mantenere integre le condizioni di sicurezza e di legalità interne alle carceri. A Sanremo come altrove. Individuando strumenti che possono minare la sicurezza della collettività esterna quali ed appunto i telefoni cellulari“. Lo afferma il segretario.
Dubbi sulla sicurezza della struttura penitenziaria
“E’ urgente domandarsi quali accorgimenti e quali misure siano stati adottati da parte degli organi preposti come il Provveditore Regionale Dott. Liberato Guerriero. E non risultano ad oggi, nonostante il ripetersi dei gravi episodi, degli interventi significativi”.
“Purtroppo anche per il caso di Sanremo come per quelli di Genova e degli altri istituti di pena risulta lontana la consapevolezza delle Autorità politiche ed Istituzionali. Vi è infatti una stretta correlazione tra la sicurezza interna agli istituti penitenziari e quella della collettività esterna al carcere”. E’ quanto si legge nel comunicato.