MILANO (LaPresse) – Questa mattina nella casa di reclusione di Alessandria San Michele un detenuto di nazionalità albanese ha tentato di strangolare un agente della polizia penitenziaria. Afferrandolo per il collo e sbattendolo contro il muro. Il detenuto, 47 anni, sconterà la pena fino al 2033.
Il detenuto aveva già compiuto atti violenti
L’agente è stato poi accompagnato al pronto soccorso per le necessarie cure. Successivamente, il detenuto in preda a escandescenza ha danneggiato vetri e suppellettili che lo circondavano. Il detenuto non è nuovo a simili comportamenti violenti. E per tali motivi era stato anche opportunamente segnalato. Ai Superiori Uffici del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta.
Lo stato delle carceri italiane e la denuncia di Leo Beneduci
A denunciare l’episodio è il Segretario Generale dell’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria (Osap) Leo Beneduci. “Si tratta degli ennesimi ripetuti episodi di violenza nei confronti di poliziotti penitenziari inermi. E al solo servizio della legalità all’interno delle sezioni detentive”. Queste le sue dichiarazioni.
Da questo “deriva una consapevolezza negli appartenenti alla Polizia Penitenziaria. Che al di la delle chiacchiere e delle parziali se non inesatte constatazioni del comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, nel sistema penitenziario i veri soggetti sottoposti a quotidiana tortura nelle carceri Italiane, sono i poliziotti penitenziari. Quantomeno per la tensione legata ai gravi rischi per la propria incolumità personale”.