Carige, assemblea a settembre: la convocherà il cda del 3 agosto

Il consiglio di amministrazione di Carige ha deciso di rinviare alla seduta del 3 agosto. Già fissata in calendario per l'approvazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno, la convocazione dell'assemblea dei soci nella quale verranno nominati gli amministratori e sarà integrato il collegio sindacale. Assemblea che, si legge in una nota, si terrà "entro il mese di settembre"

Banca Carige (Foto Gian Mattia D'Alberto/LaPresse)

MILANO (Marco Valsecchi – LaPresse) – Carige, assemblea a settembre: la convocherà il cda del 3 agosto. Il consiglio di amministrazione di Carige ha deciso di rinviare alla seduta del 3 agosto. Già fissata in calendario per l’approvazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno, la convocazione dell’assemblea dei soci nella quale verranno nominati gli amministratori e sarà integrato il collegio sindacale. Assemblea che, si legge in una nota, si terrà “entro il mese di settembre”.

Ecco cosa spiega l’istituto di credito

Questo, spiega l’istituto di credito, anche alla luce della richiesta formulata dal socio Pop 12. Cioè la società attraverso la quale Raffaele Mincione controlla il 5,428% del capitale della banca ligure. Arrivata comunque “oltre i termini necessari per l’integrazione dell’ordine del giorno dell’odierna adunanza” del board. Il riferimento è alla lettera inviata proprio al cda, nella quale Mincione ha segnalato che l’assemblea che metterà mano alla governance dovrebbe tenersi “al più presto, ma non prima della seconda settimana del prossimo settembre”.

Le dichiarazioni di Mincione

Mincione ha spiegato di aver inviato la missiva “come atto dovuto per tutelare il corretto proseguimento del piano di crescita e il futuro sviluppo di Banca Carige. Con l’obiettivo di difenderne il valore”, aggiungendo di ritenere che “la situazione a livello di governance sia repentinamente peggiorata. E sia venuto a mancare il contesto favorevole affinché il management possa portare avanti le azioni già avviate. Che sono inoltre necessarie alla ristrutturazione della Banca, quelle stesse approvate e auspicate anche dalla Bce e dalla Banca d’Italia”.

La richiesta arriva dopo una serie di scossoni

La sua richiesta arriva d’altra parte dopo una serie di scossoni che hanno interessato il board dell’istituto. L’ultimo di questi risale alla fine della scorsa settimana. Quando Francesca Balzani, consigliere di amministrazione e membro del Comitato Rischi, ha ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica, motivandole con proprio divergenze insorte in merito alla governance della banca.

Due addii di fila

L’addio di Balzani è arrivato dopo quello del presidente Giuseppe Tesauro. Che era dimissionario a fine giugno sempre nel segno del disaccordo sulla governance. E, in particolare – come precisato in seguito nel corso di interviste a La Stampa e Sole 24 Ore -, dei contrasti con l’amministratore delegato Roberto Fiorentino. E dopo quello del consigliere Stefano Lunardi, dimissionario a sua volta “alla luce del sussistere di motivi di dissenso e di divergenze con l’organo di governo della società per quanto riguarda la gestione aziendale e la visione di governance”. Dopo tanti abbandoni, oggi si segnala comunque una nomina: quella del consigliere indipendente Giacomo Fenoglio, che è andato a integrare il Comitato Rischi.

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