Carige, titolo crolla al minimo storico. Malacalza incontra la Bce

Foto Federico Bernini/ LaPresse in foto Vittorio Malacalza

MILANO – Il titolo di Banca Carige crolla a Piazza Affari nella prima seduta dopo il mancato via libera all’aumento di capitale da 400 milioni.

Le azioni dell’istituto genovese, che in apertura non sono riuscite a fare prezzo per oltre due ore, hanno perso il 18,75% chiudendo a 0,0013 euro.

La capitalizzazione scende a poco più di 70 milioni

A settembre, quando è stato nominato l’a.d. Fabio Innocenzi, era a oltre 460 milioni. Nel pomeriggio di giovedì si è svolto a Francoforte un incontro tra i Malacalza ed esponenti della Bce sul tema della governance dell’istituto.

La vigilanza incontrerà poi anche i vertici della banca. Proprio il socio di maggioranza, che detiene il 27,5% di Carige, ha fatto mancare il quorum nell’assemblea del 22 dicembre e sancito il naufragio della ricapitalizzazione. Una scelta che ha provocato le dimissioni della vicepresidente Lucrezia Reichlin e del consigliere Raffaele Mincione.

Per i sindacati il governo e le istituzioni locali ora devono intervenire

Non consentano che la comunità genovese e ligure, i cittadini, i risparmiatori e i lavoratori siano colpiti anche dalla distruzione della Banca Carige“, è l’appello di Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria, e Alessandro Mutini, della First regionale, “se ciò accadesse, oltre ai responsabili diretti, anche chi non ha fatto nulla per evitarlo ne porterebbe la responsabilità“.

I piccoli azionisti della banca hanno scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per chiedere loro di prendere in mano la situazione.

Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Genova, Marco Bucci

In un’intervista a Repubblica il primo cittadino si è detto certo che l’ipotesi di un default “non esiste” né per l’istituto né per la città. “La banca è solida nei suoi fondamentali, a cominciare dalla raccolta. Genova ha bisogno di Carige e viceversa e credo che questo rapporto continuerà ancora a lungo“.

Bucci ha espresso l’auspicio che l’authority europea tenga conto del fatto che Carige “non è una banca nazionale, ma una banca territoriale, che serve cioè soprattutto un suo territorio di riferimento. Imporre parametri europei comuni a tutti gli istituti senza tenere conto di queste differenze dovrebbe portarci a una riflessione“.

Entro febbraio l’a.d. Innocenzi dovrebbe presentare il piano industriale

Se ci saranno le condizioni, sarà convocata una nuova assemblea per confrontarsi sul possibile aumento di capitale. Intanto il capo azienda ha provato a rasserenare gli animi in una lettera ai dipendenti, spiegando che “stiamo mettendo in campo tutta la nostra energia nell’interesse di tutti” e che l’esito dell’assemblea è “la priorità da affrontare per me, Pietro Modiano e il management tutto”. (AWE/LaPresse)

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