Carlo Calenda: “Voglio una Segreteria costituente ed un Congresso subito”

"Dal conflitto alla collaborazione", questa è la sintesi che vorrebbe vedere in campo il militante PD

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Carlo Calenda

ROMA (LaPresse)“Un’idea per il PD: Segreteria costituente e Congresso subito”. La lancia Carlo Calenda dal suo profilo Facebook.

“Il percorso deciso nell’Assemblea del 7 luglio porterà il PD alla paralisi per i prossimi 7/12 mesi. Fino al Congresso si discuterà del Congresso e non dell’Italia. La Segreteria che verrà varata è frutto di un compromesso tra anime in perenne conflitto. Molto difficilmente avrà la forza di condurre un’opposizione forte. In che modo questa situazione può essere cambiata rapidamente?”, chiede.

La proposta

“Ecco la mia proposta. Invece di singole candidature al Congresso si presenti una squadra composta dalle persone più incisive che il PD può mettere in campo. Penso a Gentiloni, Minniti, Renzi, Pinotti, Cuperlo, Bonaccini, Serracchiani, Finocchiaro, Bellanova, Sala, Del Bono, Zingaretti, Delrio, Richetti, Giachetti, Gori, Mancinelli, Quartapelle, Spicola, Calenda. Una candidatura collettiva accompagnata da una richiesta di Congresso subito (a settembre)”.

“Regole di ingaggio chiare: nessuna competizione tra i membri della Segreteria, missione rifondativa di un fronte progressista in vista delle europee, ognuno responsabile di un area tematica (Governo ombra per marcare a uomo M5S e Lega), elaborazione di un programma elettorale, roadshow sul territorio per mobilitare le forze civiche, gestione della presenza sui media. Nessun Segretario, un Presidente di garanzia, Gentiloni, e un lavoro collegiale”.

“Sarebbe davvero il segnale di un cambiamento di fase. Dal conflitto alla collaborazione. Dalle agende individuali a un’agenda collettiva. Dai dibattiti ombelicali a quelli sul paese. Rompere gli schemi è l’unica soluzione quando il declino sembra inevitabile. Bisogna solo avere il coraggio di farlo. Di questa proposta, se la condivide, dovrebbe farsi promotore Gentiloni che è l’unico che ha l’autorevolezza per rompere questa impasse nel PD”.

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