‘Real Criminal Minds’, priva di tatto la scelta di affidarlo a Carlotto

Lo scrittore ha alle spalle una condanna a 18 anni per l'omicidio di Margherita Magello nel 1976. E' stato graziato e riabilitato, ma la famiglia insorge: "Sarebbe la sessantesima coltellata".

ROMA (Giuseppe Palmieri) – Un po’ di tatto, solo quello. E’ quanto serviva ai vertici della Rai per non affidare a Massimo Carlotto, giallista di successo con alle spalle una condanna definitiva a 18 anni di carcere per l’omicidio, nel 1976, della 24enne Margherita Magello, la conduzione di un programma che si occupa di serial killer.

All’inferno e ritorno

Un delitto efferato, le coltellate furono 59, e un caso giudiziario complicatissimo con fughe all’estero, arresti, e otto sentenze che hanno dato esiti anche diametralmente opposti. Nel 1993 Carlotto è stato graziato dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per motivi di salute e per la complessità del caso. Nel 2004 ha ottenuto la riabilitazione del tribunale di Cagliari e ha riacquistato tutti i diritti civili e politici. Carlotto può diventare anche Capo dello Stato, e ci mancherebbe. La pena è stata in parte scontata, lo scrittore padovano si è messo alle spalle questa vicenda ed è un cittadino come tutti gli altri, con gli stessi diritti e gli stessi doveri. E può, certamente, condurre un programma televisivo. Qui, però, torniamo alla questione del tatto. 

Ragioni di opportunità, queste sconosciute

La famiglia di Margherita Magello non ha mai perdonato e nelle ultime ore ha reagito con durezza alla partecipazione di Carlotto a ‘Real Criminal Minds’. “Sarebbe la sessantesima coltellata”, hanno fatto sapere alcuni parenti. E queste parole, la tv di Stato, quella che tutti sovvenzioniamo con il canone, dovrebbe quanto meno prenderle in considerazione. Dovrebbe rispettare chi ha sofferto, niente di più. Lo scrittore, ex militante di Lotta Continua, può dare il suo contributo in mille modi, ma con una sentenza del genere alle spalle portarlo a parlare di killer in tv può far storcere il naso. Carlotto ha diritto all’oblio e può esprimersi in ogni modo. Ma una rubrica di libri, anche sul piccolo schermo, sarebbe molto più opportuna rispetto alla conduzione di ‘Real Criminal Minds’. Un po’ di tatto. Solo quello.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome