CASAL DI PRINCIPE – Condannato Luigi Bianco, figlio di Augusto, esponente di spicco del clan dei Casalesi. Il giovane è accusato di aver
accoltellato un ragazzo di Villa Literno a pochi passi da una paninoteca di corso Umberto. Il Tribunale di Napoli Nord gli ha inflitto 5 anni e 4 mesi di reclusione. Il giudice ha riconosciuto le circostanze attenuanti generiche in giudizio di equivalenza rispetto all’aggravante contestata. Disposta anche l’interdizione legale e dai pubblici uffici per la durata della pena. Inoltre, è stato autorizzato il dissequestro e la restituzione del cellulare al ragazzo, che nel corso dell’attività investigativa gli era stato sequestrato.
A far scattare la violenza che ha portato a processo Bianco, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe stato lo squillo di un cellulare. Il telefonino dell’imputato stava suonando insistentemente e il liternese gli avrebbe suggerito di rispondere. Questa “proposta” avrebbe innescato un acceso battibecco, poi degenerato in un’aggressione Bianco si sarebbe recato in auto per armarsi: preso un coltello, secondo la tesi dell’accusa, ha aggredito il liternese colpendolo con più fendenti al torace, per poi darsi alla fuga. Alcune ore dopo, tuttavia, il figlio del boss si è consegnato spontaneamente ai carabinieri. La vittima, inizialmente accompagnata al pronto soccorso di Pineta Grande, a
Castelvolturno, è stata poi trasferita al Cardarelli di Napoli, dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. L’episodio si è verificato lo scorso 22 dicembre. Po- che ore dopo, Bianco venne arrestato.
A seguito dell’udienza di convalida, il giudice Fabrizio Forte, del Tribunale di Napoli Nord, pur ritenendo gravi gli indizi di colpevolezza e sussistenti le esigenze cautelari, decise – ormai cinque mesi fa – di scarcerare Luigi Bianco, concedendogli, su richiesta del suo legale,
l’avvocato Mirella Baldascino, gli arresti domiciliari. Bianco è stato giudicato con rito abbreviato. Entro i prossimi tre mesi saranno diffuse
le motivazioni del verdetto. L’imputato è da considerare innocente fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.