Spari contro la casa dei figli di Sandokan, i risvolti delle indagini: gli Schiavone stavano rincasando quando qualcuno ha fatto fuoco contro la loro abitazione. I proiettili sono stati esplosi contro il cancello della casa dove abitano Emanuele Libero Schiavone e il fratello Ivanhoe, i figli del capoclan (da marzo collaboratore di giustizia) Francesco Sandokan. E lì, quando uscirà dal carcere, dovrebbe andare a vivere anche Carmine, altro figlio del fondatore dei Casalesi.
I tre hanno rifiutato di aderire al programma di protezione offerto loro dopo la scelta del genitore di iniziare a parlare con i magistrati. Gli investigatori non escludono che i sicari volessero colpire uno degli Schiavone. Ad entrare in azione nella notte è stato un commando a bordo di un’auto scura che ha esploso in aria una raffica di colpi di mitraglietta nella centralissima piazza Mercato, gridando “Qui comandiamo noi”. Paura tra le tante persone che nonostante l’ora tarda si intrattenevano nell’agorà.
Altri proiettili sono stati esplosi sul cancello dell’abitazione dei familiari dell’egastolano Francesco Schiavone, alias Sandokan, che da poco ha iniziato a collaborare con la giustizia: la casa è abitata dai figli Ivanhoe ed Emanuele Libero Schiavone. Quest’ultimo è uscito ad aprile dal carcere dopo 12 anni di detenzione per associazione mafiosa ed estorsione, rifiutando il programma di protezione dopo il pentimento del padre. Quel grido potrebbe essere un avvertimento per lasciare spazio alle nuove leve della criminalità.
Il portone di ingresso dell’abitazione in via Bologna è stato raggiunto da almeno una quindicina di proiettili, sui cui bossoli sono in corso gli accertamenti balistici per verificare se a sparare nei due luoghi di Casal di Principe sia stata la stessa arma e soprattutto nello stesso arco temporale come pare evidente ad una prima analisi di quanto accaduto. Al momento non è emerso che i due episodi siano legati alla competizione elettorale, ma c’è stata comunque preoccupazione.
Alla vigilia delle ultime due elezioni comunali, entrambe vinte dal sindaco uscente Renato Natale, non si erano verificati casi del genere. Tra i primi a stigmatizzare l’accaduto è stato il sindaco Natale che l’altra mattina ha tenuto un intervento in piazza che non ha affrontato minimamente la questione politica quanto appunto l’accaduto. Si tratta di un episodio di una gravità inaudita. Non solo qualcuno ha pensato di esplodere colpi davanti alla folla per lanciare un gravissimo e minaccioso messaggio ma ha fatto fuoco contro l’abitazione degli Schiavone.