CASAL DI PRINCIPE – Il Consiglio di Stato ha recentemente respinto l’appello che l’impresa, attraverso i suoi legali, aveva presentato per ottenere la sospensione del provvedimento emesso dalla Prefettura di Caserta. A far parte dell’azienda sono Luigi Petrillo, 68enne, in qualità di socio accomandatario e rappresentante dell’impresa, e il fratello Antonio, 51enne, socio accomandante.
I due, conosciuti anche con il nomignolo ‘Pacchiello’, entrambi di Casal di Principe, nel 2022 sono stati coinvolti nell’inchiesta della Dda di Napoli incentrata su una rete di ditte ritenute collegate al clan dei Casalesi e, in particolare, in rapporti con Dante Apicella, alias Damigiana, già condannato per mafia nel processo Spartacus.
Ora i Petrillo e altre persone tirate in ballo da quell’indagine, che hanno scelto di affrontare il dibattimento, sono a processo dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Al 68enne e al 51enne viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Stando alla tesi dell’Antimafia, Antonio Petrillo, in veste di referente per i rapporti con il clan dei Casalesi, e Luigi, rappresentante della Gruppo Petrillo, avrebbero stretto un accordo economico con Nicola Schiavone e Apicella finalizzato ad ottenere appalti presso le pubbliche amministrazioni.
Logicamente, è una tesi al vaglio dei giudici: i Petrillo sono da considerare innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile, ma il materiale raccolto dagli inquirenti è stato ritenuto sufficiente dalla Prefettura per emettere l’interdittiva, provvedimento che, come detto, dopo l’ok del Tar, ha recentemente ricevuto, ai fini cautelari, anche quello del Consiglio di Stato (in attesa che la vicenda venga affrontata nel merito).
La Gruppo Petrillo era stata anche scelta dal consorzio che si era aggiudicato i lavori per realizzare la scuola in via Starza, a San Cipriano d’Aversa, ma il Comune, diretto dal sindaco Vincenzo Caterino, preso atto della misura della Prefettura, bloccò l’appalto e così il consorzio ha scelto un’altra ditta tra le sue associate per continuare con i lavori.
Tra chi ha puntato i ldito contro i Petrillo c’è il collaboratore di giustizia Luigi D’Ambrosio: “Sono a conoscenza che Nicola Schiavone favoriva negli appalti Luigi e Antonio, detti ‘Pacchiello’”.
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