I favori resi da Francesco “Sandokan” Schiavone a Nicola Schiavone sono stati illustrati ieri in aula dall’ex moglie del boss dei Casalesi Giuseppina Nappa durante l’udienza del processo a carico dello stesso Nicola Schiavone e del fratello Vincenzo, imprenditori ritenuti contigui al clan dei Casalesi, e ad altre 26 persone.
Rispondendo al pubblico ministero della Dda Graziella Arlomede, la Nappa ha raccontato dell’amicizia del marito con Nicola Schiavone, che sarebbe stato eletto con l’aiuto determinante del boss, diventando poi assessore. E anche nella sua attività imprenditoriale ottenne appalti con la Sip in una società con “Sandokan”. In cambio, Nicola Schiavone gli avrebbe garantito sostegno per le spese giudiziarie: Sandokan fu arrestato nel 1989 in Francia e subito l’imprenditore ha coperto i costi della parcella dell’avvocato Paolo Trofino (difensore del boss all’epoca)e di alcuni legali francesi. Quando la stessa Nappa è stata arrestata e condannata per ricettazione, ha pagato le spese per l’avvocato Esposito Fariello e ha fatto altrettanto per la difesa del figlio del boss e della Nappa Ivanhoe.
La Nappa ha dichiarato che avrebbe percepito 15mila euro al mese da parte di Nicola Panaro. In seguito le presenze di Nicola Schiavone si sono diradate, ma l’imprenditore avrebbe parlato alla Nappa di un progetto non meglio definito con Nicola Ferraro, ex consigliere regionale dell’Udeur. La donna non credeva però a queste parole.