CASAL DI PRINCIPE – Erano state delle banali scarpe, lo scorso novembre, a generare la violenza che, a San Sebastiano al Vesuvio, portò alla morte di Santo Romano. Il 17enne a cui, involontariamente, erano state sporcate le scarpe, reagì andando a prendere nella sua auto una pistola. E con quell’arma fece fuoco uccidendo Santo. A macchiare di sangue il sabato appena trascorso delll’Agro aversano, invece, è stato un innocuo squillo di un cellulare. Il telefonino di Luigi Bianco, detto ‘Ciruziello’ figlio del boss Augusto, storico esponente del clan dei Casalesi, stava suonando con insistenza mentre si trovava all’interno della cornetteria Cirillo, situata su corso Umberto I. Un ragazzo di Villa Literno, che pure si trovava nel locale, gli avrebbe suggerito di rispondere e di andare fuori. Invito che, stando a quanto finora ricostruito dagli investigatori, ha innescato un duro battibecco. Ma il confronto verbale ha presto lasciato spazio alla barbarie. Bianco si sarebbe recato in auto per armarsi: preso un coltello, questa la tesi dell’accusa, ha aggredito il liternese ferendolo con vari fendenti al torace per poi scappare. Ma il figlio del boss, alcune ore dopo, si consegnerà spontaneamente ai carabinieri. E in caserma avrebbe raccontato di come è nata la lite e assicurato che non conosceva la vittima. Il liternese, inizialmente accompagnato al pronto soccorso di Pinetagrande, a Castelvolturno, è stato successivamente trasferito al Cardarelli di Napoli per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Il giovane ora è ricoverato in prognosi riservata, mentre Bianco, assistito dal legale Mirella Baldascino, è stato arrestato e portato in carcere.
L’attività investigativa, condotta dai carabinieri della locale stazione, diretti dal comandante Michele Conte, supportati dai militari della sezione Radiomobile della Compagnia, guidata dal capitano Marco Busetto, è ancora in corso. Sarà tesa a tracciare l’esatta dinamica dell’aggressione e i reali motivi che l’hanno generata. Stando a quanto avrebbe riferito Bianco, lui non conosceva la vittima. Quello in cornetteria sarebbe stato il loro primo incontro. Nelle scorse ore è stato interrogato anche il ragazzo che era in compagnia di Bianco quando si è verificata la lite che è poi degenerata nell’accoltellamento. L’arma con cui il giovane di Casal di Principe ha ferito il liternese non è stata ancora trovata.
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