La droga, il business conteso, e le armi, utilizzate per creare tensione. Tracciare dove sono e sequestrarle significa disinnescare il clima pesante che si sta generando sul territorio. Seguendo questa strategia, giovedì sera i militari dell’Arma della locale stazione, guidati dal maresciallo Michele Conte, e della compagnia, diretta dal capitano Marco Busetto, hanno effettuato la perquisizione in uno stabile di via Taormina. Una casa che, stando a quanto finora emerso, era usata come una vera e propria base di spaccio di narcotici.
All’interno hanno trovato Giorgio Monaco. Alla visita dei carabinieri, il 24enne ha provato a fuggire: è scappato sul tetto dello stabile, ma prontamente le forze dell’ordine sono riuscite a bloccarlo e a portarlo in caserma. A Monaco, assistito dall’avvocato Mirella Baldascino, vengono contestati i reati di spaccio di droga e resistenza a pubblico ufficiale. Adesso è in carcere, a S. Maria C.V. e a breve affronterà l’udienza di convalida.
Nello stabile di via Taormina i carabinieri hanno trovato anche una pistola ad aria compressa. Questa attività dei carabinieri si inserisce nell’azione, più ampia, tesa a individuare gli autori della stesa in piazza Mercato, avvenuta il venerdì prima delle elezioni, e del raid di piombo in via Bologna, contro il portone della casa dove abita Emanuele Libero Schiavone. Episodi che sembrerebbero collegati e connessi a chi sta cercando di allontanare da Casale il figlio del capo clan, Francesco Schiavone Sandokan, da marzo collaboratore di giustizia. Episodi rispetto ai quali Monaco, secondo le informazioni in nostro possesso, ad oggi risulta estraneo.