CASAL DI PRINCIPE – Procedura flash per il figlio di Sandokan e Reccia: disposto il processo immediato per i due dopo l’arresto per droga e armi. A 40 giorni dal blitz a Napoli in cui furono arrestati il tribunale di Napoli per i due ha già fissato la prima udienza del processo dopo il decreto di giudizio immediato dopo la richiesta del pm della Dda di Napoli. Saranno davanti al giudice il prossimo 29 ottobre. Emanuele Libero Schiavone, 33 anni, di Casal di Principe e Francesco Reccia, 21 anni, di San Cipriano d’Aversa sono accusati di armi e droga. Per i due, assistiti dagli avvocato Domenico Della Gatta, Paolo Caterino e Mauro Valentino, i sostituti procuratori della Dda di Napoli Simona Belluccio e Vincenzo Ranieri hanno chiesto il giudizio immediato lo scorso 18 luglio; giovedì la firma del decreto del gip Federica De Bellis che dispone il giudizio immediato accogliendo la richiesta della Dda. A supportare le accuse della Dda e portate sul tavolo del gip ci sono 13 tra informative dei carabinieri, decreti e ordinanze, 4 fascicoli di intercettazioni telefoniche, il verbale delle dichiarazioni rese dal fratello di Emanuele Schiavone, il collaboratore di giustizia Nicola Schiavone e i due interrogatori dei due imputati in sede di convalida. Schiavone e Reccia sono in carcere. Non solo i gravi e pesanti indizi sui due giovani esponenti del clan hanno pesato sulla decisione della Dda di Napoli di chiedere la conferma della misura degli arresti in carcere poi accolta dai giudici del Riesame. A pesare sulla richiesta dei sostituti procuratori della Dda di Napoli è stato anche “l’allarme sociale che si è creato dopo gli spari” in tre riprese a Casal di Principe. Furono arrestati il 14 giugno scorso. Furono rintracciati e arrestati a Napoli in esecuzione di un decreto di fermo, all’atto della convalida del provvedimento pre-cautelare fu emessa una ordinanza cautelare per entrambi. Armi e droga aggravati dalla camorra i reati ipotizzati a loro carico.
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