CASANDRINO – Casandrino si ritrova ancora una volta senza un’amministrazione comunale eletta. Nove dei sedici consiglieri comunali hanno rassegnato le dimissioni, determinando lo scioglimento del Consiglio e aprendo la strada al commissariamento del Comune per i prossimi 15 mesi. Si tratta della quarta volta in soli otto anni che un’amministrazione non riesce a portare a termine il mandato. Questa volta, però, la durata è stata da record (negativo): appena nove mesi.
La crisi è maturata nel corso degli ultimi mesi e ha visto protagonisti quattro consiglieri di maggioranza – Agostino Giordano (presidente del Consiglio), Gennaro Mallozzi, Luca Morelli e Rossella Marrazzo – che, dopo essere stati eletti nella lista ‘Vivi la scelta’, hanno preso le distanze dalla sindaca Rosa Marrazzo, vincitrice delle elezioni comunali del maggio 2024. A fine novembre, il gruppo ha ufficializzato la propria scissione formando ‘Generazione Casandrino’. Il punto di rottura principale è stato il project financing per la riqualificazione del cimitero, un tema che ha acceso un durissimo scontro tra i quattro consiglieri dissidenti e il resto della maggioranza, sindaca compresa. Per tre mesi, le due fazioni si sono scambiate accuse reciproche, mentre l’opposizione – composta dai consiglieri della lista ‘Costruiamo insieme’ (Angelo Chianese, Rosaria D’Angelo, Michele Marrazzo, Salvatore Picardi e Antonio Tauletta) – ha atteso il momento opportuno per agire.
Il clima si è ulteriormente deteriorato nelle ultime settimane, culminando in un acceso Consiglio comunale che ha avuto i toni di un derby calcistico più che di un’assemblea politica, con tifosi, amici e parenti a rendere ancora più evidente la frattura ormai insanabile. La svolta definitiva è arrivata giovedì pomeriggio, quando nove consiglieri – i quattro dissidenti e i cinque di opposizione – si sono recati da un notaio a Napoli per formalizzare le proprie dimissioni contestuali. Questa mattina, l’atto è stato protocollato ufficialmente in Comune. Curiosamente, i consiglieri dimissionari hanno scelto di attendere prima di compiere questo passo, superando la scadenza che avrebbe permesso un commissariamento breve e un ritorno alle urne già nella tarda primavera del 2025.
Invece, la città sarà guidata da un commissario prefettizio fino alle elezioni di maggio-giugno 2026, una scelta che potrebbe servire a far decantare i conflitti interni prima di un nuovo confronto elettorale. L’instabilità amministrativa di Casandrino è ormai una costante. La sindaca Rosa Marrazzo era stata eletta a maggio 2024, dopo che nel maggio 2023 un’altra crisi politica aveva portato al commissariamento. Il suo predecessore, Salvatore Volpe – cognato della ex sindaca – era rimasto in carica per due anni, mentre prima di lui Sossio Chianese aveva governato per soli 16 mesi. Negli ultimi nove anni, nessuna amministrazione è riuscita a completare il proprio mandato, sintomo di una fragilità politica e di equilibri interni sempre più precari. Ora si attende la nomina del commissario prefettizio che guiderà Casandrino fino alle prossime elezioni, mentre sui social impazzano i commenti tra chi sostiene i dimissionari e chi invece li accusa di aver bloccato ulteriormente la città. Il futuro del Comune resta incerto, ma una cosa è chiara: l’instabilità politica continua a essere la vera protagonista.