Tragedia a Quargnento, il proprietario della cascina ha confessato: è stato lui a farla esplodere

L'uomo era stato fermato dai carabinieri. Ha negato l'intenzione di uccidere

Foto Ufficio Stampa Vigili del Fuoco/LaPresse

ALESSANDRIA Un’ulteriore accusa, piuttosto chiara e che, per la tragedia consumata, mette davvero i brividi. È quella nei confronti di Giovanni Vincenti, proprietario della casina esplosa a Quargnento nella quale hanno perso la vita tre vigili del fuoco: si tratta di tentata frode all’assicurazione. L’uomo fermato ha confessato ma ha negato l’intenzione di uccidere: “Il timer – ha rivelato il procuratore – era stato settato all’1 e 30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco”.

Cosa è successo nella cascina di Alessandria

L’esplosione doveva essere una sola ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia. Nonostante questo la tragedia poteva però essere evitata. Sarebbe bastato che lo stesso Vincenti, informato da un carabiniere che il primo incendio era stato quasi domato, informasse a sua volta le forze dell’ordine della presenza di altre cinque bombole pronte ad esplodere. Dopo che i carabinieri del comando provinciale di Alessandria hanno fermato e ascoltato il proprietario della cascina, dal procuratore Enrico Cieri è stato aperto un fascicolo in cui si ipotizzano i reati di disastro doloso, omicidio plurimo e lesioni volontarie.

I chiarimenti del procuratore sulla vicenda

Lo stesso magistrato ha chiarito peraltro che Vincenti e la moglie, anche lei indagata, “erano fortemente indebitati e lo scorso agosto l’assicurazione dell’edificio era stata estesa al fatto doloso: il premio massimale era di un milione e mezzo di euro”. Intanto, dopo i funerali dei tre vigili del fuoco eroi tenutisi nella mattinata di ieri, il dolore è ancora molto forte per quanto accaduto tra i colleghi e gli abitanti del posto. Le domande si moltiplicano ora dopo ora, passando da chi si chiede come qualcuno possa arrivare a tanto a chi si augura che tutti i dubbi possano essere chiariti nel più breve tempo possibile. Cambierà poco, ma è giusto che chi ha causato questo dramma paghi.

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