Case Nuove, i Marigliano rialzano la testa. Tensione con i Mazzarella

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NAPOLI – Nelle ultime settimane alle Case Nuove si respira di nuovo un’aria pesante. Il quartiere è tornato al centro delle attenzioni degli
investigatori per alcuni movimenti sospetti che fanno pensare a un tentativo di riorganizzazione del gruppo dei Marigliano, la
formazione criminale crollata dopo l’arresto del boss Emmanuele Marigliano, detto ‘o chiatto, considerato uno dei capi più spregiudicati della zona. L’arresto di Marigliano aveva segnato la fine di un’epoca: il gruppo, noto per l’arruolamento di giovanissimi e minorenni nelle proprie file, si era progressivamente dissolto lasciando dietro di sé un vuoto di potere. Quel vuoto, però, nelle strade di Napoli difficilmente resta tale a lungo. Negli ultimi mesi alcuni dei reduci del clan, piccoli gregari scampati ai blitz e alle retate, hanno cominciato a riaffacciarsi nel rione. Si muovono in silenzio, cercano contatti, sondano il terreno.

Il loro obiettivo, secondo gli investigatori, sarebbe quello di ricostruire una base operativa nelle Case Nuove, quartiere strategico per i traffici e da sempre crocevia tra le influenze dei clan del centro e quelli della zona orientale. A rendere il quadro più instabile è la fine dell’egemonia del gruppo di Nicola Rullo, legato a doppio filo ai Contini, definitivamente ridimensionati dopo l’arresto di ’o nfamone, il reggente che aveva tentato di mantenere il controllo del territorio. Con gli uomini di Rullo ormai fuori gioco, il quartiere è rimasto per settimane senza un vero riferimento criminale, una situazione che ha favorito manovre e tentativi di riorganizzazione.

Ma la calma apparente è durata poco. Secondo fonti investigative, i Mazzarella — storicamente radicati nella zona e pronti a espandere la loro influenza — avrebbero rapidamente colmato quel vuoto, impedendo ai reduci dei Marigliano di rialzare la testa. Il clan di San Giovanni a Teduccio, forte di un’organizzazione capillare e di una rete consolidata, avrebbe inviato emissari per “marcare” il territorio, lasciando intendere che nessuna iniziativa autonoma sarà tollerata. Una partita, dunque, tutta interna agli equilibri della camorra, dove alleanze e tradimenti si consumano nell’ombra.

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