CASERTA (c.s.) – Non sembrano giorni di festa per la politica casertana. In subbuglio partiti e amministratori dopo le elezioni provinciali del 18 dicembre, che hanno modificato sostanzialmente la geografia politica di Terra di Lavoro, e alla vigilia del valzer delle nomine e degli incarichi ai vertici degli enti strumentali. Se il Covid spinge alla prudenza e a non uscire troppo, all’incontro ‘di persona’ si sostituisce la telefonata di rito. Chi vanta crediti, chi chiede spazio, questo sarà l’andazzo fino al mese prossimo quando il quadro sarà più delineato. La sfida più ampia che si combatte attorno agli entri strumentali è quella tra il vasto fronte moderato, uscito vincitore alle provinciali, e il Partito Democratico che, dopo aver rimediato la sconfitta di Antonio Mirra, è costretto a doversi ‘ridimensionare’ proprio a partire dagli enti d’ambito dei rifiuti e dell’idrico. Non a caso, verrebbe da dire, visto che attorno a questi due mondi gravitano forti interessi politici. Ancor più importante appare il secondo alle soglie della completa riorganizzazione promossa dalla Regione e che andrà completata entro l’anno. L’ampia vittoria del fronte moderato non esorta i vincitori dalle ‘noie’ rappresentate dalle ambizioni di chi intende ricoprire un ‘ruolo’ nei prossimi anni. La paura che serpeggia è che gli amministratori di area Dem possano riposizionarsi verso il centro e ‘scavalcare’ chi ha fatto la campagna elettorale e portato i voti per le liste di Magliocca. Un esempio, a tal proposito, è il sindaco di Marcianise Antonello Velardi, ormai fuori dal Partito democratico, sta cercando nuovi padrini politici per ritagliarsi uno spazio nel Consorzio Idrico. Da qui il tentativo di dialogo con il consigliere regionale Giovanni Zannini. Un’altra partita che interessa, e non poco, la politica, è quella del rinnovo dei vertici Asi in scadenza. La presidente uscente Raffaela Pignetti, incaricata su suggerimento di Stefano Graziano, non sarà riconfermata. Il consigliere regionale ha, infatti, ormai perso ‘peso’ nella vita di partito. E il bis per lei è una chimera. In cerca di ‘tutela’ ci sarebbe il consigliere casertano Giovanni Comunale il quale, pur non abbandonando il Partito Democratico, avrebbe aperto un proficuo canale di dialogo con il presidente della Provincia Giorgio Magliocca, e con lo stesso consigliere regionale Zannini con l’obiettivo di salvarsi dalla mannaia che sta per abbattersi sui dem. Nessuno, però, per restare in casa democratica, intende lasciare la barca malgrado i danni riportati. Il Partito Democratico, alle soglie di un ennesimo restyling è ancora attrattivo. In previsione di un nuovo tesseramento e di una nuova stagione congressuale non mancheranno i nuovi ingressi che saranno utili a capire come si stanno muovendo le correnti. Particolarmente preoccupato, da questo punto di vista è il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero che ha perso la sfida con Zannini. Perché i Dem dovrebbero affidarsi ad una leadership debole? Difficile capire se salteranno gli accordi già presi, come quello per il coordinamento cittadino del capoluogo che era stato assicurato a Ubaldo Greco. Ultime richieste e attese, invece, sono riposte nella formazione della giunta provinciale a 4 assessori. Sono sicure solo due cose. La prima è che Zannini, Magliocca, Luigi Bosco e Nicola Caputo esprimeranno un nome a testa. La seconda è che Magliocca, tra gli altri, ha promesso l’incarico anche a Pio Del Gaudio.
Caserta, Enti strumentali: via alla rivoluzione
Vertici in uscita, il valzer di poltrone comincia con Consorzio idrico e Asi: partiti in subbuglio