Caserta, Ferrarelle paga soltanto 4 millesimi di euro a litro

CASERTA – “Pagano un euro di concessione e ne guadagnano 200. Complice la loro capacità di aver condizionato il mercato, al punto che noi italiani siamo i secondi consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia dopo il Messico, nonostante l’elevata qualità dell’acqua di rubinetto. Nelle casse delle Regioni entrano, in questo modo, circa 19-20 milioni l’anno, cifra che corrisponde allo 0,68% del fatturato medio dei grandi gruppi, a fronte di un quantitativo d’acqua prelevato ingente e non del tutto quantificabile. In pratica, dicevamo, per ogni euro speso in concessioni questi gruppi ne incassano quasi 200: utili stratosferici derivanti dallo sfruttamento di una risorsa non infinita e che appartiene a tutti noi, senza contare il peso ambientale dei milioni di bottiglie in gran parte di plastica che si mandano in giro, quasi sempre su camion, per l’Italia e per il mondo”.

Con queste parole, nel 2019, il Movimento 5 Stelle attraverso quello che era il ‘Blog delle Stelle’ si lanciava nella guerra dell’acqua. Dati corretti quelli riportati dal Movimento 5 Stelle che si conciliano bene con i dati raccolti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che in quello stesso anno diffondeva i primi numeri sul business delle acque minerali. Dati confermati dall’indagine del 2021 di Altroconsumo che aveva ricevuto dalle regioni i quantitativi delle acque estratte e i costi sostenuti dalle aziende per l’attività di ‘estrazione’. Il tema è tornato di attualità due giorni fa con la presa di posizione del sindaco di Riardo Armando Fusco che ha contestato la concessione rilasciata alla Ferrarelle di Carlo Pontecorvo definita ‘illogica’ per l’estensione (174.42 ettari) e per tutto quello che, nella concessione, è stato incluso a partire dalle porzioni boschive del Monte Maggiore, il ponte romano sottoposto a vincolo, strade e immobili privati presenti sul territorio comunale dato in concessione. I numeri forniti dalla Regione Campania sono impietosi. Due anni fa si contavano 4 aziende che avevano la concessione regionale.

Le 4 aziende delle acque campane, compresa Ferrarelle, hanno estratto oltre due miliardi e mezzo di litri d’acqua versando nelle casse della Regione 992.557,07 euro. In pratico per ogni litro emunto, le aziende campane hanno versato solo 0.0004 centesimi di euro. Quattro millesimi di euro ogni litro estratto. Su questi numeri avremmo voluto raccogliere le impressioni proprio dei rappresentanti campani del Movimento 5 Stelle ma, partendo dal deputato Agostino Santillo, passando per l’ex deputato Antonio Del Monaco, per finire al consigliere regionale Gennaro Saiello nessuno è stato disponibile ad una dichiarazione non eccessivamente ragionata. Questo vuol dire che è cambiata la linea del 5 Stelle anche sulle concessioni o che la rete di interessi attorno ad esse è troppo forte? Difficile a dirsi, magari lo si scoprirà domani se qualcuno dei disturbati si ricorderà del problema. Non è mancato, sempre per dover di cronaca, il tentativo di contattare il responsabile dell’ufficio relazioni esterne della Ferrarelle, il cui numero sempre in segreteria rende veramente complesso intrattenere alcun tipo di ‘relazioni esterne’.

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