CASERTA – Il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro dello stabilimento di produzione di mozzarella e altri latticini che si trova a Cancello e Arnone, di proprietà degli imprenditori Luigi e Paolo Griffo, padre e figlio, entrambi indagati.
Lo stabilimento si trova a ridosso della strada provinciale 333 ed è stato costruito dal padre 63enne, e dal figlio 34enne, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e socio della Spinosa Spa, azienda attiva nel settore caseario, con sede a Castelvolturno. I giudici hanno anche confermato il sequestro (disposto un mese fa degli uffici giudiziari sammaritani, diretti dal procuratore Pierpaolo Bruni), della somma di 4 milioni di euro ottenuti a titolo di finanziamento da Invitalia per la realizzazione dell’impianto.
Si tratta di fondi erogati nell’ambito del progetto ‘Garanzia Campania Bond’, che secondo l’accusa sarebbero stati percepiti illecitamente.
All’origine del procedimento c’è l’inchiesta, coordinata dai pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, sul consigliere regionale di Mondragone Giovanni Zannini. La società Spinosa aveva richiesto un finanziamento di 10.455.000 euro a Invitalia per la costruzione del sito, ma la Regione aveva sollevato obiezioni sulla compatibilità ambientale del progetto, richiedendo una Valutazione di incidenza ambientale (Vinca).
Secondo la Procura, il consigliere regionale avrebbe accettato la promessa di un weekend in barca a Capri, offerto dai Griffo, in cambio di un suo intervento per aiutarli a non perdere il finanziamento, aggirando la normativa ambientale.
Zannini avrebbe esercitato pressione sulla Regione, poco propensa a far passare la pratica degli imprenditori castellani, affinché delegasse la Vinca al Comune di Cancello Arnone, amministrato da Raffaele Ambrosca (non indagato), politico a lui vicino, che a sua volta l’avrebbe poi affidata al Comune di Castello del Matese, dotato di Commissione Ambiente.
Zannini si sarebbe poi adoperato per ottenere un parere favorevole proprio dalla Commissione di Castello del Matese, pur essendo consapevole, ipotizzano i pm, delle irregolarità nello studio ambientale presentato dai Griffo per realizzare l’opera. In questo modo, gli imprenditori sarebbero riusciti a non perdere i 10 milioni di euro di finanziamento.
Zannini e la sua famiglia salirono sul Camilla, yacht di 25 metri, il 9 settembre, per poi rientrare sulla terraferma il giorno dopo.
In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo aver saputo di essere sotto indagine, Zannini, per non lasciare tracce e non essere accusato di corruzione, avrebbe provveduto a pagare la vacanza di tasca propria. Ma per i pm, l’aver saldato l’importo della gita (7.320 euro) rappresenta solo una “restituzione fittizia” inscenata dal mondragonese per evitare di doversi confrontare con un’ipotesi di reato grave. Reato che, invece, gli è stato ugualmente contestato (insieme alle ipotesi di falso e truffa in concorso con i Griffo).
Nel registro degli indagati sono finiti diversi tecnici: l’architetto Salvatore Perfetto, 65enne di Lusciano, gli agronomi Giancarlo Andolfo, 60enne di Napoli, Luigi Pilotti, 49enne di Vairano Patenora, e Flora Cirelli, 55enne partenopea, e l’ingegnere Daniele Braccini, 30enne. I militari dell’Arma, contestualmente all’esecuzione del sequestro dell’impianto, hanno proceduto a notificare ai cinque pure l’avviso di informazione di garanzia perché sotto inchiesta per falso materiale in atto pubblico (logicamente sono da considerare innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile).
La Regione, addetta a esaminare il progetto con cui gli imprenditori Griffo avevano chiesto il finanziamento, aveva sollevato obiezioni sulla compatibilità ambientale. C’erano delle criticità. Tra queste, la mancata indicazione della reale distanza dell’impianto dal sito Natura 2000. Lo studio ambientale ne indicava una di 620 metri, mentre quella reale era inferiore. Altra questione che stava per far bloccare l’iter per i fondi era rappresentata dalla descrizione dell’impianto come “in fase di realizzazione”, quando in realtà era già stato costruito.
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