Caserta. Furti in casa, non si dorme più

Sei colpi in una notte a Ercole. Emergenza a Sala, Briano, San Leucio e Centurano

Ladri in azione (foto di repertorio)

CASERTA – Sei colpi in una sola notte a Ercole. Uno, ingente, tra Sala e San Leucio. E poi Briano, Puccianiello, Centurano. Non c’è quartiere della cintura casertana esente dalla piaga dei topi di appartamento. Negli ultimi due mesi, poi, la situazione è precipitata: il capoluogo (ma anche le cronache della provincia ci raccontano la stessa storia) è stato teatro di un incremento significativo di furti in casa, con una particolare intensificazione a ridosso delle festività invernali.

Le modalità di azione dei malviventi sono pressoché identiche, sfidando antifurti e porte blindate per entrare negli appartamenti attraverso porte-finestre sradicando scudi e grate con l’ausilio di attrezzi come piedi di porco e frullini tagliaferro.
Secondo le testimonianze dei residenti e le immagini delle telecamere di sicurezza, c’è il sospetto che si tratti di una sola maxi-banda che si divide per zone. Non agiscono quasi mai in meno di tre, e non sono le ore notturne quelle più gettonate per entrare nelle case, si preferisce la fascia oraria che va dalle 16.30 alle 19. Utilizzano sacchi di plastica per coprire le telecamere esterne e ignorano gli allarmi, agendo abbastanza velocemente da eludere qualsiasi intervento.

Considerando la difficoltà per le forze dell’ordine di intervenire tempestivamente, dato il numero esiguo di uomini in divisa, i residenti si stanno difendendo da soli. C’è chi ha aperto gruppi di messaggistica istantanea per avvisare i vicini di quartiere di ogni presenza o rumore sospetto, chi organizza rudimentali ronde, chi utilizza allarmi sincronizzati.

I ladri, che sembrano concentrarsi su case con illuminazione scarsa e costruzioni basse, preferibilmente villette, rubano prevalentemente soldi, oro, argento e orologi. Tuttavia, non esitano a prendere tablet e altri oggetti di valore, trasportandoli via con borse e zainetti trovati nelle stesse abitazioni derubate. Né a spingersi ai piani alti: qualche tempo fa un ladro è morto proprio per essersi provato a calare da un attico in via Petrarelle. La situazione critica si estende al Parco degli Aranci, dove recentemente si sono verificati diversi furti e tentativi di effrazione. I residenti, spaventati ed esasperati, chiedono maggiori controlli e lamentano la mancanza di illuminazione pubblica che favorisce tali azioni. Nonostante i crescenti controlli da parte delle forze dell’ordine, la partita tra guardie e ladri sembra vedere quest’ultimi prevalere sempre più spesso. La cittadinanza critica la mancanza di illuminazione pubblica e telecamere funzionanti, contribuendo, secondo alcuni, al degrado e all’abbandono del centro cittadino e delle periferie. L’emergenza è arrivata sulla scrivania del sindaco Carlo Marino, a cui i due consiglieri di Fratelli d’Italia Pasquale Napoletano e Paolo Santonastaso hanno presentato la proposta di istituire una polizza assicurativa collettiva per risarcire residenti ed attività commerciali che subiscono danni durante i furti. Tale polizza, se attuata, potrebbe rappresentare un’ancora di sicurezza per coloro che subiscono danni a seguito di furti, garantendo un risarcimento adeguato e semplificando la gestione delle conseguenze di tali crimini. La proposta è stata formalmente depositata, e ora spetterà al sindaco Marino valutarne la fattibilità e l’efficacia potenziale. Se adottata, questa iniziativa potrebbe diventare un modello innovativo per altre comunità che affrontano sfide simili, dimostrando come soluzioni collaborative possano essere implementate per migliorare la sicurezza urbana.
In un periodo in cui la sicurezza è fondamentale, i cittadini sono chiamati a rimanere vigili, adottare precauzioni aggiuntive e collaborare con le forze dell’ordine per contrastare questa ondata di criminalità.

“Noi sotto choc, la polizia come una famiglia”

CASERTA (mb) – A sperimentare sulla sua pelle la brutta esperienza di una visita non gradita in casa è la dottoressa Marisa Vitale, della direzione sanitaria dell’ospedale sant’Anna e San Sebastiano. Una banda di malviventi si è introdotta, lo scorso 15 gennaio, nella sua abitazione, in zona San Leucio, devastandola e portando via beni, preziosi, soldi, vestiti, supporti elettronici: un danno ingente. Ma soprattutto, quella sensazione di insicurezza e paura che ha accompagnato per giorni la professionista e gli altri due abitanti della casa, i due figli minori. Per fortuna, la professionalità e l’empatia degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, che hanno avviato le indagini dopo la denuncia, sono riuscite a far superare questo brutto momento ai ragazzi. La madre, sollevata dopo giorni di tensione, ha deciso di scrivere una lettera di ringraziamento agli angeli che hanno sostenuto la sua famiglia. “Ci hanno portato via tutto, dagli oggetti di uso comune ai preziosi che avevo in cassaforte – si legge – Ma, più di ogni cosa, Questore, questi malfattori ci hanno portato via la serenità al punto che i miei figli non hanno più voluto fare ritorno a casa, costringendoci a trasferirci da amici che ci hanno affettuosamente ospitato per giorni”. Mercoledì 17 gennaio la dottoressa Vitale si è recata in questura per formalizzare la denuncia “ed ho scoperto un mondo che non conoscevo. Il dottor Marotta e il dottore Magno, mi hanno ricevuta con una sensibilità che non avrei mai immaginato da persone che svolgono un lavoro così rude. Sono stata compresa, rassicurata, confortata; sono stata sostenuta nella mia angoscia, ma non solo. Il dottore Magno, avendo compreso lo stato di terrore in cui si trovava mio figlio Raffaele, ha fatto una cosa meravigliosa”. “Il pomeriggio dello stesso giorno – continua il racconto – con una delle sue volanti, ci ha personalmente affiancato per consentirci di rientrare in casa, dedicandosi al piccolo come fosse stato un padre di famiglia, identificandosi come angelo custode. Gli ha donato un diario della polizia e lo ha invitato a trascrivere su di esso le sue paure e i suoi timori, rassicurandolo e dimostrandogli che nulla poteva più succedergli. Gli ha dato il suo numero di cellulare e lo ha invitato a scrivergli con WhatsApp ogni volta che lo ritenesse necessario”. Da quel giorno il piccolo Raffaele scrive al dirigente e si confida tutti i giorni, con il buongiorno la mattina e la buonanotte la sera, con una rinnovata fiducia verso il mondo. “Le rivolgo queste poche righe innanzitutto per ringraziarla – conclude Vitale rivolgendosi al questore – perché è stato grazie ai suoi uomini che dal momento in cui sono arrivati con la scientifica a casa, i poliziotti e il dottore Magno, vedendo la devastazione, hanno abbracciato con grande commozione e affetto sia mia figlia Mariachiara che il piccolo Raffaele. Ringrazio con tutto il cuore tutti voi, perchè solo grazie al vostro sostegno siamo riusciti a superare un momento della nostra vita bruttissimo. Vorrei che tutti sapessero che nella nostra città c’è una pubblica istituzione che sa essere vicina alla gente nei momenti di difficoltà. C’è una famiglia, quella della polizia di stato, alla quale non sapevamo di appartenere”.
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