CASERTA – Progetti da 30 milioni di euro per la zona Acquaviva e molte altre opere già finanziate sono in partenza in diversi punti della città. Il progetto per l’area Acquaviva è finanziato dal “Programma nazionale della qualità dell’abitare” del ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili. Su 271 idee ammesse al finanziamento, due programmi di Caserta, per un totale di 30 milioni di euro, sono tra quelli che hanno ottenuto il via libera: uno addirittura si è classificato al nono posto in Italia. L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione comunale è “rigenerare un quartiere di Caserta per rilanciare non un singolo spazio urbano, ma l’intera città”.
Il primo programma ammesso, finanziato con 14,5 milioni di euro, riguarda il quartiere Acquaviva, dal vialone Carlo III alla zona industriale. Fra l’altro, è in programma la realizzazione di un centro sportivo nell’area delle Casermette in viale Carlo III. Dove erano acquartierate le truppe Usa durante l’Occupazione saranno ricavati spogliatoi, depositi e altre strutture, il tutto con un project financing.
Il Comune elenca alcuni interventi: rifacimento delle strade, nuova viabilità, piste ciclabili, sicurezza per un quartiere storico e popolare della città fatto di edifici costruiti a cavallo degli anni Cinquanta-Sessanta. Un altro versante del programma riguarda la realizzazione di un “hub-parcheggio” con aree attrezzate, orti e skate-park nel cuore del quartiere per ridurre la sosta delle auto lungo i marciapiedi, a vantaggio di una pista ciclabile di un paio di chilometri che si intreccerà con quelle già attive.
I tempi previsti sono di sei-sette mesi per le progettazioni definitive ed esecutive (il preliminare è stato stilato dal dirigente del Comune Giovanni Natale), più altri 12 mesi per la realizzazione. In un anno e mezzo si punta a trasformare il volto della zona Acquaviva.
Sempre secondo quanto nota l’amministrazione, la rigenerazione avviene attraverso il recupero delle zone edificate ma con un alto tasso di degrado, riqualificandole nel rispetto della sostenibilità ambientale e incentivando un’ottica di contenimento del consumo di suolo e di riuso del suolo edificato. Nell’ultimo decennio la rigenerazione urbana ha fatto passi in avanti affermandosi come occasione per promuovere politiche di partecipazione sociale, incentivando l’occupazione e l’imprenditoria locale e per questa finalità si punta a coinvolgere associazioni professionali e cooperative sociali.
Il secondo programma, ammesso al finanziamento, riguarda il sottopasso carrabile di via Acquaviva e il sovrapasso pedonale, con l’obiettivo di evitare finalmente l’ostacolo dei binari che storicamente ha diviso in due la città. Per i veicoli, un accesso al sottovia sarebbe situato in prossimità di viale Carlo III e l’altro in viale delle Industrie, sfruttando anche la zona dove si trova il muro di divisione fra lo spazio ferroviario e via Vivaldi. Per il passaggio pedonale si pensa invece a un ponte, dato che il sottopasso esistente viene sistematicamente vandalizzato e dovrebbe quindi essere chiuso. Negli anni scorsi ci sono stati anche diversi interventi dei volontari per riqualificare, tenere in ordine e dipingere il sottopasso.
Diverse altre opere si avvalgono invece di fondi regionali. E’ il caso del collegamento fra via Volta e via Regnaud Carcas, sempre nella zona sud della città, per ridurre il traffico nel comparto di via Ferrarecce e viale Lincoln: l’importo totale supera il milione. Molto discusso l’intervento sulla scuola De Amicis per ovviare ai ben noti problemi alla copertura che hanno portato anche al sequestro dell’edificio: un milione e 200mila euro. Sta per partire anche il primo lotto dei lavori a San Leucio, per il risanamento delle strade e dei locali sotto lo scalone del Belvedere, per circa un milione e mezzo. E ancora, fra un paio di mesi le opere per la riqualificazione del complesso di Sant’Agostino, per quasi di 3 milioni. Tutti questi piani sono seguiti dal dirigente Franco Biondi.