CASERTA – Il Comitato vivibilità cittadina scrive alle istituzioni dopo l’ennesimo weekend di movida selvaggia nella zona della Santella. La notte fra venerdì e sabato è stata disturbata dalla musica a volume altissimo diffusa da un locale che organizza serate: “Abbiamo cercato di contattare il proprietario – dice il presidente del gruppo di cittadini Rosi Di Costanzo – ma niente da fare: fanno orecchie da mercante, come anche le istituzioni”. Sabato sera è toccato a via Mazzocchi: anche qui musica altissima fino alle 3 del mattino di ieri. “Abbiamo segnalato da tempo e per iscritto questi comportamenti alla polizia locale – nota Di Costanzo – e ci auguriamo che il comandante Antonio Piricelli stia facendo verifiche, perché i locali continuano a fare rumore”.
“Quello che chiediamo da 10 anni – si legge nella missiva indirizzata dal Comitato al prefetto Giuseppe Castaldo, al questore Andrea Grassi, al sindaco Carlo Marino e al vicesindaco Emiliano Casale – è solo ed esclusivamente il rispetto delle regole per una civile convivenza e, allo stesso tempo, la tutela dei giovani che rappresentano il futuro della nostra città, e pertanto meritano attenzione. In tutti questi anni ci siamo confrontati quotidianamente, soprattutto, con il problema rappresentato dalla cattiva gestione del fenomeno della mala movida che, in una piccola e bella città come Caserta, affrontato e curato con dedizione, sarebbe stato risolvibile e forse non avremmo assistito a quel grave e indimenticabile fatto di cronaca che ci ha colpito tutti: la morte di Gennaro Leone (il ragazzo accoltellato in via Vico ad agosto del 2021, ndr)”.
“Sono ormai anni – prosegue la lettera – che nelle notti del fine settimana siamo testimoni di scene che, se non si vedono con i propri occhi, non si possono capire. Giovani ubriachi, spesso sorretti dai loro amici, ragazzi che vomitano, gridano tra loro e facilmente perdono le staffe e si picchiano. La cosa peggiore resta, però, quella di vedere giovani ragazze, poco più che adolescenti, con bottiglie di birra tra le mani che si ubriacano fino a perdere la capacità di camminare senza essere sorrette dalle amiche”.
“Tutto questo – è l’accusa del comitato – accade con la complicità di quei pochi esercenti che, pur di vendere, alzano il volume dei loro impianti stereo perché sanno che più la musica è alta, più i giovani bevono e si inebriano.
Poi ci siamo noi. I residenti costretti a vivere queste scene che spesso immortaliamo con video e foto. Le inviamo con regolarità alle Istituzioni cittadine anche sotto forma di esposti, a tutela non solo di noi stessi e del bellissimo centro storico, ma soprattutto a tutela di tutti quei giovani che, per mancanza di alternativa e per la prevalenza di modelli diseducativi e sbagliati, sono spinti a trascorrere le notti dei weekend facendosi del male con l’abuso di alcol e delle più svariate sostanze che, nonostante i controlli, continuano a circolare.
E’ dal 2015 che come cittadini ci confrontiamo quotidianamente con la cattiva gestione della mala movida. Sono anni che comunichiamo il nostro malessere ma anche un più generale allarme su dove sta andando questa società con le giovani generazioni raccolte fuori dai bar a bere e fumare nella completa indifferenza delle istituzioni.
Dieci anni di segnalazioni e richieste di aiuto puntualmente inascoltate, non siamo presi in considerazione da nessuno e, ad oggi, continuiamo a sentirci soli, delusi e mortificati”.
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