CASERTA – Gli appalti che Giorgio Magliocca (nella foto), da presidente della Provincia di Caserta e sindaco di Pignataro Maggiore, avrebbe veicolato verso ditte pronte a sponsorizzare le squadre di calcio dove giocava il figlio: rappresentano i confini di un’indagine che, dopo le perquisizioni dello scorso ottobre, l’attività dei carabinieri di Aversa è riuscita a superare, trovandosi, ora, a dover approfondire anche altri fronti. E ad aiutare i militari dell’Arma ad andare oltre quel presunto schema, che legherebbe lavori pubblici e mondo del pallone, è stato il materiale trovato all’interno di telefonini, pc, e faldoni sequestrati negli ultimi mesi e soprattutto la scelta di alcuni degli indagati di dare importanti informazioni all’autorità giudiziaria.
Tra questi c’è Baldo Marcello (nel tondo), che durante l’amministrazione comunale di Magliocca è stato il responsabile dei Lavori pubblici a Pignataro Maggiore.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere adesso sta indagando anche su alcuni affidamenti riguardanti la pubblica illuminazione e per tale ragione, nel corso dell’interrogatorio a cui ha accettato di sottoporsi il dirigente, gli è stato chiesto se la ditta Cit srl fosse mai stata segnalata da Magliocca affinché ottenesse dal Municipio dei lavori. Cosa ha riposto? Marcello ha evidenziato che quella ditta, nel 2021, era risultata vincitrice di una gara per l’impianto di illuminazione della strada provinciale per Calvi. E la stessa ditta, ha aggiunto il dirigente, su indicazione proprio di Magliocca, era stata destinataria di un affidamento diretto, da lui gestito, per i lavori di efficientamento energetico attraverso la sostituzione delle lampade al mercurio con quelle a led, per un importo di circa 50mila euro.
Nell’elenco delle ditte che, secondo Marcello, gli erano state indicate dall’ormai ex sindaco ci sarebbe pure la Magica. La scorsa estate, ha precisato il dirigente, il primo cittadino gliel’avrebbe segnalata per interventi urgenti riguardanti il rifacimento stradale e l’arredo urbano di via Principe di Piemonte e via Monte Uliveto per 130mila euro. Si tratta di aspetti che i militari dell’Arma, coordinati dai pm Gerardina Cozzolino e Giacomo Urbano, stanno approfondendo e, logicamente, non è da escludere che, nel corso dello svolgimento dell’attività investigativa, possa emergere che si tratti di procedure regolari (per quanto ci risulta, almeno per ora, nessuno dei titolari della Cit e della Magica sono indagati).
Non solo appalti pubblici. I pm stanno esplorando anche il mondo degli incarichi tecnici connesso all’ormai ex presidente della Provincia e sindaco di Pignataro. E anche su questo fronte, Marcello Baldo si sta rivelando utilissimo. Ha riferito che, sempre Magliocca, gli aveva chiesto di affidare una direzione dei lavori a un architetto, tale Luca D’Alessandro, per circa 25mila euro, quale direttore del cantiere riguardante la realizzazione della mensa scolastica. La gara per realizzarla, ha sottolineato il dirigente, gestita dal Provveditorato delle Opere Pubbliche del Mit, venne aggiudicata nel 2023 alla Casertana Costruzioni per un milione di euro. D’Alessandro, per le informazioni in nostro possesso, non è indagato e, anche in questo caso, come per la vicenda dei lavori alle luci, l’attività investigativa nel suo svolgimento potrà dimostrare la regolarità della procedura.
A Magliocca, al momento, è contestata l’ipotesi di corruzione perché, come detto, avrebbe spinto alcuni dirigenti della Provincia e del Comune di Pignataro ad affidare lavori a ditte da lui indicate che erano disposte poi a sponsorizzare la squadra di calcio del Vitulazio, dove giocava il figlio. I dirigenti che si sarebbero prestati a far concretizzare questo schema politico sarebbero Palmieri e proprio Marcello. Ed entrambi, dopo aver subito la perquisizione lo scorso fine ottobre, perché pure indagati per corruzione, hanno deciso di affrontare l’interrogatorio con i pm, nel corso del quale hanno ammesso che alcune delle ditte emerse nell’indagine, destinatarie degli appalti, erano state loro indicate proprio da Magliocca. Insomma, una presunta ingerenza del politico nella gestione di un settore che, invece, dovrebbe essere di esclusiva competenza del tecnico.
Logicamente, Magliocca, i dirigenti e gli altri coinvolti nell’inchiesta, ancora in corso, sono da ritenere innocenti fino a un’eventuale sentenza di condanna irrevocabile.
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