Caserta, prudenza dopo la sconfitta al voto: il rimpasto sarà ‘mini’

Carlo Marino

CASERTA (Roberto Della Rocca) – Alla fine il risultato delle elezioni politiche non consente al primo cittadino Carlo Marino troppe variazioni sul tema in fatto di rimpasto. Il risultato del Partito Democratico non è stato certamente soddisfacente e il segretario Enrico Letta si prepara a organizzare il prossimo congresso. Un partito in fase di riorganizzazione, soprattutto un partito dove sono in fermento le pulsioni ‘di sinistra’, ha perso improvvisamente attrattiva per le schiere di consiglieri comunali di area moderata che avrebbero potuto far seguire, alla loro apparizione al Vovo Pacomio di fronte allo stato maggiore Dem (e presumibilmente al loro voto a favore del Pd), l’ingresso formale nel partito. Non che gli altri partiti di maggioranza riescano ad essere visti con maggiore benevolenza. Il terzo polo (in consiglio è Italia Viva ad avere i consiglieri) è uscito con le ossa rotte dalle elezioni, soprattutto in provincia di Caserta. Il partito di Mastella si avvia a scomparire dopo aver dimostrato di non essere votato neanche dai suoi dirigenti. Resta il fronte moderato. Con questa situazione elettorale la prudenza è altamente consigliata ed è probabile che, alla fine, l’annunciato rimpasto possa ridursi alla sola sostituzione di Luigi Bosco con Antonio De Lucia. Il risultato dei 5 Stelle è stato straordinario, e ha di fatto blindato l’assessora alla Transizione Ecologica Carmela Mucherino di cui il primo cittadino si sarebbe disfatto immediatamente se il 5 Stelle, come da primi sondaggi, fosse crollato sotto il 10%. Invece no, nell’analisi del voto di Marino i 5 Stelle svolgono un ruolo fondamentale perchè insieme ai voti del Pd possono essere considerati voti della sua maggioranza consiliare. Interpretazioni e analisi soggettive. Molto. Molta prudenza, in generale, dovrebbero avere tutte le forze politiche. Umberto Bossi, che veniva dato fuori dall’aula ha conquistato il seggio grazie all’effetto Flipper scattato con il controllo dei verbali richiesto dalla Lega: nel collegio l’ufficio elettorale non erano stati sottratti ai risultati di coalizione, i voti delle liste arrivate sotto l’1%. Un controllo dei verbali e un riconteggio è stato richiesto anche da +Europa che per 15mila voti non ha centrato l’obiettivo del 3% ed è rimasta fuori dalla ripartizione proporzionale dei seggi ed eleggendo solo due rappresentanti nei collegi con il Pd. Allo stesso modo si appresta a fare ricorso anche Stefania Modestino che punta a mettere fuori dal Senato Matteo Renzi, eletto, per pochi voti scarto, nel collegio napoletano scattato ad Italia Viva a danno proprio della Modestino che era la capolista del collegio Campania 2. Al ricorso, infine, sta pensando anche il Movimento 5 Stelle che punta a ribaltare la vittoria del centrodestra nel collegio uninominale del capoluogo. Ma la decisione non è presa.

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