CASERTA – E’ stato arrestato dopo la condanna per tentato omicidio. I carabinieri della Stazione di Cassino, in collaborazione con i colleghi della Sezione Radiomobile, hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni Penali della Corte d’Appello di Napoli nei confronti di Raffaele Capone, 30enne figlio del capozona dei Belforte a Caserta Giovanni. Il giovane di Caserta, si trovava ai domiciliari a Cassino ed è stato arrestato in relazione ad un tentato omicidio a seguito di una rissa alla quale aveva preso parte nel corso del mese di settembre 2021 a Caserta, reato per il quale è stato condannato in via definitiva alla pena di 7 anni e un mese di reclusione. Al termine delle formalità di rito l’uomo è stato accompagnato presso il carcere di Cassino dove dovrà espiare la pena come disposto dall’autorità giudiziaria. Raffaele Capone risponde del tentato omicidio di Gennaro Rondinone, avvenuto a Caserta la sera del 22 settembre 2021. La prima sezione della Corte di Cassazione, infatti, la scorsa settimana ha respinto il ricorso presentato dai difensori di Capone e confermato la condanna pronunciata dalla Corte d’Appello di Napoli a 7 anni e un mese di reclusione. Secondo quanto ricostruito, Rondinone, insieme al fratello, si recò presso l’abitazione di Capone al parco Santa Rosalia, di via Cappuccini. Motivo della visita un pugno dato da Raffaele Capone al padre dei Rondinone, Antonio, per questioni riguardanti il noleggio di un’auto. Ben presto la discussione degenerò. I Rondinone si allontanarono ma vennero ben presto raggiunti da Raffaele Capone e suo padre Giovanni (processato separatamente, per lui è fissata l’udienza in Cassazione per il prossimo 9 maggio). Si affrontarono nelle vicinanze di un supermercato di via Ruggiero. Rondinone – parte civile nel procedimento con l’avvocato Giuseppe Foglia – viene raggiunto da 4 coltellate alle spalle. Di qui l’accusa di tentato omicidio su cui la Cassazione ha pronunciato la sentenza definitiva: colpevole. Stando a quanto emerse, la vittima fu attinta più volte e in diverse parti del corpo. Circostanza che sin dalle prime battute del processo fece propendere i giudici nel ritenere l’episodio come un tentativo di uccidere Rondinone. Un tentato omicidio che vede ancora sotto accusa Giovanni Capone. “Le coltellate lo ha date io” affermlò davanti ai giudici il capozona dei Belforte per Caserta Giovanni Capone. Gennaro Rondinone si era recato con il fratello a casa dei Capone per dirimere una questione sorta tra di loro nei giorni precedenti, quando fu aggredito con piatti, bicchieri e altri oggetti. Il 41enne e il fratello sono così scappati ma sono stati inseguiti dal 27enne con il padre, che armati di coltello lo colpirono.
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