Caserta. Visita medica negata, finanza all’Asl

Blitz delle fiamme gialle, verbalizzata la struttura: multa di 30 euro

Il Palazzo della Salute dell'Asl

CASERTA – Paziente costretto a rinunciare a una visita medica presso il palazzo della salute perché la struttura non accetta il pagamento del ticket in contanti. Lo stesso paziente allerta la guardia di finanza che, al termine dell’ispezione, verbalizza il presidio sanitario con una multa di 30 euro. Succede anche questo in Campania. Succede anche questo a Caserta.
Protagonista, o meglio vittima, di questa disavventura è Alfonso D’Anna, residente a Sant’Arpino, esponente del Movimento del Mezzogiorno. Volto noto agli appassionati di politica, insomma. Quando si è visto rifiutare il pagamento in moneta legale, D’Anna ha allertato la guardia di finanza. Nel palazzo della salute sono arrivate le fiamme gialle che, al termine di un’accurata analisi della situazione, hanno deciso di formalizzare un verbale nei confronti della struttura. Trenta euro la cifra che dovrà sborsare il distretto sanitario. Una somma irrisoria se paragonata ai disagi che hanno travolto Alfonso D’Anna. Che, per principio, per difendere i propri diritti, ha deciso di non sottoporsi alla visita. Ha preferito non rinunciare alla propria dignità, piuttosto che piegarsi e adattarsi, adeguarsi, a un sistema che in realtà penalizza centinaia di utenti. Al palazzo della salute di Caserta, presidio territoriale dell’Asl in via Paul Harris, non si può pagare di pomeriggio, in contanti, perché le casse aprono solo il mercoledì e giovedì, sempre di pomeriggio. Inoltre, la cassa automatica non sarebbe funzionante. L’articolo 693 del codice penale parla chiaro: “Chiunque rifiuta di ricevere, per il loro valore, monete aventi corso legale nello Stato, è punito con la sanzione amministrativa fino a euro 30”.

La struttura ha rifiutato il pagamento in contanti del ticket. La dirigenza, secondo quanto raccontato dallo stesso D’Anna, si sarebbe giustificata dichiarando che il tutto è partito da una questione risalente ad alcuni anni fa, quando vi fu un ammanco di 500mila euro nelle casse dell’Ente. Ma di fatto chi viene penalizzato è il cittadino. La vicenda potrebbe non essere finita qui: D’Anna sta valutando se citare in giudizio la struttura, per i disagi e per non aver potuto effettuare da visita da tempo programmata.

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