NAPOLI – Congresso in tempi certi. L’ascolto dei territori e un progetto chiaro per il Partito democratico. Mario Casillo (nella foto), capogruppo consiliare del Pd in Regione Campania, guarda avanti e non teme gli effetti della dialettica interna ai democrat. “Da noi non esiste un padre-padrone”, ci tiene a rimarcare Casillo, che ha rotto un silenzio che durava da tanto concedendo a Cronache un’ampia intervista. Il capogruppo dem ritiene opportuna, in particolare, la conclusione della fase congressuale in “tempi accettabili e definiti”. Di recente anche il commissario regionale Antonio Misiani aveva parlato di “tempi ragionevolmente rapidi” per il congresso, ma a ad oggi nulla si muove. Quanto al tema che più agita il sonno del segretario Elly Schlein, Casillo non ha dubbi: “Il terzo mandato lo decidono i cittadini con il loro voto”. Via libera, insomma, aperto al De Luca-ter al timone di Palazzo Santa Lucia. Ma la politica non è solo partito. Ci sono i progetti, il Pnrr, i territori. L’orizzonte temporale su cui si proietta per le grandi opere è il 2025, in particolare per il recupero della balneabilità su tutto il litorale da San Giovanni a Teduccio a Massa Lubrense, “che significa per noi offrire una opportunità di crescita e sviluppo concreta per tutto il territorio”. Ma andiamo con ordine.
Nel Partito democratico, in questa fase successiva alle Primarie, sembrano esserci due aree distinte in Campania. Ritiene sia necessario lavorare ad un cambio di rotta?
Il Partito democratico è l’unico partito in cui si discute, si prendono posizioni e si indica una alternativa. E soprattutto da noi insistono pensieri e visioni. E non esiste, ci tengo a sottolinearlo, un ‘padre-padrone’.
Intanto ci avviamo verso l’appuntamento elettorale delle Europee. Che ruolo immagina che svolgerà il Pd? Il ruolo del Pd alle prossime elezioni europee è chiaro: noi siamo quelli che vogliono un’Europa che abbia sempre più al centro i principi di eguaglianza e redistribuzione in un quadro di libertà civili e politiche. È ciò che spieghiamo quotidianamente ai cittadini.
E per il congresso regionale? Secondo lei è opportuno che avvenga prima del prossimo appuntamento elettorale?
Io credo che bisogna arrivare ad una conclusione in tempi accettabili e definiti.
Cosa pensa dell’idea di proiettare il ‘campo largo’ anche su scala regionale e nazionale?
Penso che ci sia bisogno di un Pd che abbia un progetto chiaro e che ascolti i territori. Le alleanze si fanno sui programmi e non certo sui nomi.
Si parla tanto in questi mesi dell’ipotesi di un terzo mandato per il governatore De Luca, attraverso una revisione della legge regionale. Qual è il suo orientamento in tal senso?
Il terzo mandato lo decidono i cittadini con il loro voto. Se un amministratore è bravo e capace gli elettori lo riconoscono e lo sostengono, altrimenti scelgono altro.
La balneabilità del litorale intanto è un obiettivo che sta per diventare realtà. L’eliminazione degli scarichi e la campagna di disinquinamento del Sarno vanno in questa direzione. Quali sono le prossime tappe di questo percorso?
Il nostro orizzonte temporale resta il 2025. Disinquinamento del fiume Sarno e rendere balneabile tutto il litorale da San Giovanni a Teduccio a Massa Lubrense significa per noi offrire una opportunità di crescita e sviluppo concreta per tutto il territorio. Un mare balneabile e accessibile, un fiume Sarno che non inquina, significa portare giovamento anche alle aree interne non solo alla fascia costiera.
Non saranno mica le solite promesse…
Quando anni fa iniziammo a parlare di recupero della balneabilità, di un unico lungomare da Massa Lubrense a San Giovanni a Teduccio, di disinquinamento del fiume Sarno, di collettamento delle reti fognarie qualcuno mi etichettava con sufficienza, considerando il tutto alla stregua di becere promesse elettorali e nulla più. Il tempo ci sta dando ragione. Un’operazione senza precedenti, grazie allo sforzo della Regione, di Eic e Gori. Anche il Sarno diventerà una risorsa e un modello di recupero da seguire, basti pensare che la città di Parigi ha deciso di investire 2 miliardi di euro per disinquinare la Senna. Se si è convinti alla fine i risultati arrivano.
Sul tema della Sanità, tra l’altro, c’è un impegno rilevante della Regione per un nuovo Ospedale a Castellammare di Stabia.
Assolutamente sì. Trasferire i reparti dell’attuale ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia nell’area delle nuove Terme significa recuperare una volumetria ormai abbandonata con giovamento per tutti e dall’altra decongestionare il centro cittadino. Da tempo avevo indicato questa strada e come Regione porteremo a termine anche quest’altro risultato.
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